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King Gizzard & The Lizard Wizard – Laminated Denim

2022 - KGLW
psych rock

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Tracklist

1. The Land Before Timeland
2. Hypertension


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Pare che i King Gizzard & The Lizard Wizard se ne stiano uscendo, in questo periodo, con una serie di EP. Nel caso di “Laminated Denim”, pubblicato sotto la KGLW, abbiamo di fronte due brani della durata di quindici minuti ciascuno. Spavento. Sgomento. Perché fare un EP che dura come un LP ma con soli due pezzi? La band australiana di Stu Mackenzie (voce), Ambrose Kenny Smith (armonica), Joey Walker (chitarra), Cook Craig (chitarra ritmica), Lucas Skinner (basso) e Michael Cavanagh (batteria) sembra non aver pensato all’impressione che un ascoltatore può avere trovandosi davanti ad un EP di trenta minuti, anche se composto da soli due pezzi.

Il primo si intitola The Land Before Timeland e, almeno per la prima parte, non è altro che un mix di sonorità un po’ math un po’ post rock, un po’ country e un altro po’ funky. Le brevi parti di cantato che spuntano fuori di tanto in tanto sono in quel falsetto pieno di effetti tipico dello psychedelic rock più verace. Quindi, al primo impatto, pare che, nonostante la durata spaventevole del brano, non ci sia modo di annoiarsi: la dinamica è molto complessa, tanto da ricordare un po’ l’atmosfera che si percepisce all’ascolto di un pezzo dei Motorpsycho. E, in effetti, sembra che i King Gizzard producano e, anzi, creino con ritmi e varietà simili ai colleghi norvegesi di cui prima. Verso la fine del brano, il clima vira di più verso sonorità alla Tame Impala, addirittura anche nel cantato, quindi chorus, delay e riverbero ovunque che portano a viaggioni verso lande leggermente più malinconiche rispetto a quello che sentiamo in partenza.

Hypertension continua sulla stessa linea uggiosa degli ultimi minuti di The Land Before Timeland, anche se con ritmi più prog che ricordano i King Crimson. Come anticipato, anche questo secondo brano dura quindici minuti (aiuto); ma non dobbiamo lasciarci scoraggiare da questo minutaggio – sì, è un mantra con funzione di autoconvincimento – quindi vediamo un po’ come si sviluppa. Rispetto al pezzo di prima, si può notare una maggiore distorsione delle chitarre, precedentemente più pulite. Anche in questo caso, la dinamica funziona e l’ascoltatore rimane sull’attenti il giusto. Verso il finale, proprio come all’inizio di The Land Before Timeland, l’atmosfera si fa progressivamente più allegra, come un cerchio che si chiude.

Quindi, tirando le somme, possiamo dire che, nonostante lo sgomento di fronte a “Laminated Denim”, un EP di soli due brani della durata totale di trenta minuti, chi ascolta si trova di fronte ad un prodotto interessante. Sicuramente è necessario un minimo di concentrazione per apprezzarlo, e certamente non è al pari di altre raccolte più avvincenti – penso a “Polygondwanaland” o “KG” – ma non è neanche pessimo.

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