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Robox – Robox

2022 - Overdrive
math noise rock

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Tracklist

1. Thot
2. Crezi
3. Hard Pop
4. Sleeping Robox
5. Multra
6. Mix Jazz
7. No Robox No Cop
8. Barazzo
9. 2000


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La lunga tradizione dei gruppi mascherati si arricchisce di un nuovo personaggio. L’uomo che nasconde il volto dietro una visiera da saldatore dorata e un completo rosso sgargiante è il Robox e a quanto dice combatte a colpi di basso un’eterna lotta tra istinto e ragione. Potrebbe darsi, ascoltando quel che esce dalle casse mentre l’omonimo album di debutto di questo character sui generis. Ma procediamo per gradi.

Francesco Cescato, prima di prendere le sembianze del Robox, è un musicista che si lega a Carlo Veneziano che un giorno sarà conosciuto come il chitarrista dei One Dimensional Man. Qui, come da tradizione (un’altra) fumettistica le origini del nostro eroe, i due decidono di dare vita a qualcosa ma la vita li porta altrove, qui e là sulla cartina geografica. Sarà poi l’arrivo di un terzo individuo, che con Veneziano condivide il percorso nella band di Pierpaolo Capovilla (e pure in un’altra, ma questo è uno stand alone, un’altra storia, già ampiamente narrata), e che ficca un motore in questa macchina che ancora non si muove. Franz Valente, a vederlo nelle foto dei vari gruppi, sembra una spalla sullo sfondo, ma come tutti coloro che ricoprono questo ruolo dal di fuori, nasconde il fomento che può far scoppiare tutto. Il trio è al completo, non resta che buttare fuori un disco.

Il mondo va in mille pezzi, ci va qualcuno che gli rifili qualche altro calcio nel culo ben calibrato, ed eccoci qua, nel 2022 con in mano qualcosa che vive in equilibrio squilibrato in ogni sua sfaccettatura. “Robox”, il disco, ha le sembianze di un’orda inarrestabile. Non ha voce eppure canta nel linguaggio feroce delle macchine in rivolta, e subito è chiaro cosa s’intenda per “eterna lotta tra istinto e ragione”. Le due anime in questione si fondono in quello che è, senza soverchi dubbi, un flusso magmatico noise rock che in altri tempi avrebbe strappato un contratto Amphetamine Reptile, oppure Loud, ma non stiamo qui a rimestare in storie che non ci competono. Cesco/Robox, Carlo e Franz sono una valanga elettrica.

I brani rotolano già dalla montagna e sono dissonanza pura, tra chitarre che trillano e risuonano nel cuore di Don Cab mentre la sezione ritmica si fa voce (senza proferire parola alcuna) tonante. Si fa sempre più veloce, è un Math Max oltre la sfera del tuono, circonvoluzioni a catena, tempi che vengono martoriati, una ridda infernale che si svolge in pieno Armageddon paranoica all’eccesso e sfiancante, non c’è un secondo di pausa mai e se c’è è illusoria, serve solo agli strumenti per andare in levare e picchiare ancor più duro i propri avversari con una serie di montanti stop’n go inferociti e trame progressive ascendenti e strapiombi sempre più rumorosi.

Si arriva in fondo col fiato corto mentre il Robox prende la sua strada verso altre legnate.

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