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Sun Voyager – Sun Voyager

2022 - Ripple Music
psych rock / stoner

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Tracklist

1. God Is Dead II
2. Run For You
3. Some Strange
4. Rip The Sky
5. To Hell We Ride
6. Feeling Alright
7. The Vision


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I newyorkesi Sun Voyager escono per Ripple Music con un disco omonimo il quale ci catapulterà in un varco spazio-temporale.

Sin dai primi solchi il disco ci farà sembrare che Woodstock si sia concluso al massimo da qualche anno. Le sue sonorità sono un misto tra Black Sabbath (sia gruppo che disco), Hawkwind e Spacemen 3; insomma, quelle sonorità fumose, lisergiche e vellutate, ma allo stesso tempo taglienti ed energiche, solo come un buon disco “early’70’s” sa fare.

La voce, a volte adornata da un etereo riverbero, tende ad essere molto arretrata rispetto al resto del gruppo, e sebbene ciò non sia una scelta stilistica del tutto nuova a queste latitudini musicali devo ancora metabolizzarla a pieno, anche se c’è da dire che il mio animo sperimentale non la disprezza affatto.

Il power trio è li, con gli amplificatori roventi, chiassoso e ruvido come un treno fuori controllo, a sferragliare insieme ad una scalpitante batteria a scandirne l’essenza mentre la chitarra rincara la dose con energici riff o di tanto in tanto serpeggia in questa cortina sonora con fraseggi orientaleggianti, da buon disco psychedelic rock. La ciliegina sulla torta è data dalle tastiere e dai cori che guarniscono questo disco con garbo, senza strafare ne tanto meno tirarsi indietro.

Avrei voluto favi una top tre dei brani che mi hanno maggiormente colpito, ma questo disco mi lascia con l’imbarazzo della scelta poiché le cadute di stile si contano sulle dita di una mano. Perciò vi citerò i brani cercando di abbozzare una carrellata. God Is Dead II apre il disco prepotentemente come un treno fuori controllo, facendoci capire fin da subito che Sun Voyager sarà un viaggio niente male. L’inaspettata Feeling Alright fa un po’ da voce fuori dal coro, presentando degli inserti che strizzano l’occhio al primo progressive.

Per finire, The Vision esce dal trambusto rincarando la dose con decise e sicurissime sonorità stoner pre-millennio, ma non dimenticandosi di essere figlia di un mindset ’70’s. Sfortunatamente per noi The Vision è l’ultima traccia dell’album, cosa che mi ha lasciato non poco amareggiato, perché ritengo che avrebbero potuto aspettare quel poco tempo in più, così da poter donare al pubblico un disco leggermente più corposo.

In sunto, con un profilo Spotify che al momento in cui vi sto scrivendo supera di poco i 3000 follower (di cui 2000 raggiunti in poco meno di un mese), i Sun Voyager, formatisi nell’ ormai lontano 2014, dopo il loro album di debutto “Seismic Vibes” (2018) con il loro omonimo disco, sí stoner, ma non proprio del tutto, però quasi del tutto fuori dal tempo, hanno saputo regalarci dei caleidoscopici trenta minuti di qualità, urlando a gran voce che è ancora possibile richiamare il passato con originalità ed innovazione senza scimmiottarlo maldestramente.

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