Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Johann Sebastian Punk – Rinascimento

2022 - Cassis Publishing / Believe
electro indie rock

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. 24 Ore
2. Senza direzione
3. Acrobazia
4. Celebrità
5. Risollevato


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Per quanto si possa collocare all’interno del gran calderone di artisti italiani che fa un uso smodato di tastiere anni ’80 e synth, Johann Sebastian Punk riesce a spiccare, più che per l’originalità dei suoi pezzi, per la qualità del suo lavoro che non risulta mai banale o risentito.

Nel suo ultimo EP “Rinascimento”, distaccandosi completamente dai suoi lavori precedenti, l’alter ego di Massimiliano Raffa adatta i “classicismi” del rock più genuino all’elettro pop: congiunzione ormai sdoganata, ma declinata in maniera diversa e singolare nelle cinque tracce. In 24 ore e Risollevato, ad esempio, la sezione d’archi di Carmelo Patti, unita alla parte elettronica, rimanda agli ultimi dischi di Andrea Laszlo De Simone, ma anche al rock sinfonico più articolato. Il coro presente nel ritornello di Senza direzione dona un elemento nuovo all’album, non risultando per niente anonimo al suo interno.

Quando si parla di fiati in Italia, non può che esserci lui: in Acrobazia il flauto di Enrico Gabrielli accompagna le sonorità prog del pezzo. Con Celebrità, arriva il pezzo synth pop ballabile e leggero che rimanda alla sia alla dance che al funk. Si fa notare il background musicale del produttore Matteo Cantaluppi che dona all’EP un’impronta “indie” pop anni ’10. Tutti i pezzi sono attraversati da un atteggiamento decadente e critico, ma camuffato da un tagliente sarcasmo dovuto anche dal contrasto con il sound di alcuni pezzi. È particolarmente difficile ascoltare l’EP e non immaginarsi un tipico studente bolognese, ma con la tuta in acetato dai colori fluorescenti. 

L’intento di Johann Sebastian Punk di rielaborare i canoni del pop italiano è particolarmente riuscito. È un EP che indubbiamente può essere inserito all’interno del contesto della musica leggera nazionale, ma che, come molti album pubblicati negli ultimi anni, riesce a far sentire e a risaltare il gran lavoro nascosto dietro un sound apparentemente poco impegnato.

Capace di emancipare il synth pop/rock dalla sua tradizionale immagine di genere commerciale, “Rinascimento” riesce ad arginare in maniera brillante il rischio di risultare banale.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni