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Lastbreath – Vendetta

2022 - Time To Kill
Hardcore

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Tracklist

1. Truth's Circle
2. Number
3. Hard Strife
4. Glory
5. Keep Talking
6. The Last Round
7. Strays
8. No Compassion
9. Lions from 90's
10. CAHC Part II
11. While I Die
12. Vendetta
13. My Brother's Keeper


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Un capannone abbandonato circondato da detriti e desolazione, dentro di esso crescono rovi taglienti come lame d’acciaio e varie ramificazioni di piante che brulicano di insetti divorati da uccelli a sua volta cacciati da animali selvaggi. La natura si riprende ciò che è proprio trasformandosi e fondendosi con i resti lasciati dall’uomo.

Il paesaggio che circonda questa brutale lotta è un ricordo della Sardegna che visitai da bambina: una spiaggia deserta dove i gabbiani si nutrono di detriti del mare che sporgono sul bagasciuga mentre qualche pescatore si imbarca per la notte, mischiato all’immagine della Cagliari caotica e metropolitana piena di palazzi narrata nel video My Brother’s Keeper qui riportato. Una Cagliari hardcore che si smembra tra la vita quotidiana, gli skaters, i concerti ed in fine i tatuaggi sentiti non per moda ma per amore. Un luogo suggestivo che brilla dei colori del mare e del cielo ma anche delle ombre segrete che si nascondono tra i palazzi.

Questo è ciò che mi ha trasmesso “Vendetta” ultimo ed ottimo lavoro hardcore/metalcore dei quattro cagliaritani, uniti dal 2017, Lastbreath. Un’opera calda di rabbia, suoni potenti e penetranti come schegge nella carne che ti invoglia al riascolto per la breve ma intensa tracklist studiata alla perfezione.

Le chitarre di Leonardo Lantini un po’ anni ’90 mi riportano all’adolescenza momento in cui il genere, nella versione nostrana, cresceva nelle orecchie di noi italiani e che fortunatamente è rimasto underground accogliendo tutt’oggi una moltitudine di ascoltatori facenti parte di questa subcultura. Tali chitarre si muovono tra fraseggi mediorientali e brutali riff metal, accompagnati dalle violente e bellissime grida cantate da Matteo Montis, fanno da cornice le parti ritmiche ben studiate e piene del bassista Mirko Pistidda e del potente batterista Mirco Melis.

Un album che consiglio agli amanti del genere ma anche a chi vuole cominciare a conoscerlo, per me un fuoco d’artificio.

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