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Bruce Springsteen – Only The Strong Survive

2022 - Columbia
rock / soul

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Tracklist

1. Only The Strong Survive
2. Soul Days (feat. Sam Moore)
3. Nightshift
4. Do I Love You (Indeed I Do)
5. The Sun Ain’t Gonna Shine Anymore
6. Turn Back The Hands of Time
7. When She Was My Girl
8. Hey, Western Union Man
9. I Wish It Would Rain
10. Don’t Play That Song
11. Any Other Way
12. I Forgot To Be Your Lover (feat. Sam Moore)
13. 7 Rooms Of Gloom
14. What Becomes Of The Brokenhearted
15. Someday We’ll Be Together


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Abbiamo un cantante ultrasettantenne, con venti album alle spalle, carriera più che consolidata, che pubblica come ventunesimo un album di cover di pezzi principalmente rock e soul degli anni ’60 e ’70. Le premesse ci sono tutte per mettersi a piangere dalla disperazione e chiederci perché chi abbia una tale carriera ad una certa non vada in pensione e si ritiri dalle scene come tutti i comuni mortali. 

Ma non stiamo parlando di chicchessia. Per cui, tranquillizzatevi; se siete tornati a casa da una lunga giornata lavorativa o difficile, sedetevi comodi sul divano, la luce del soggiorno soffusa e godetevi lo spettacolo perché il Boss splende di luce propria ora più che mai. Quindi fate partire la musica e rilassatevi sorseggiando magari del vino rosso. 

Now I remember my first love / Of course, the whole thing went wrong. And my momma had some great advice / So, I thought I’d put it in the words of this song”. Un vecchio signore inizia raccontando una storia, di quelle che ti fanno immergere nel passato e ti fanno rimpiangere una vita che non era nemmeno la tua. La voce narrante è vissuta, come un saggio che da dei consigli alle nuove generazioni. Rimanete ad ascoltare così per circa un minuto questa che è la title track, nonché in origine un brano di Jerry Butler del 1968. Poi tutto cambia. Il ritmo irrompe e si è travolti da un’energia che vi avvolge, vi fa alzare e vi porta a ballare da qui fino a che non ne potrete più, stremati ma pieni di voglia di vivere.

È in tutto e per tutto un’operazione nostalgica quella che fa il nostro cantautore. Un ritorno al passato e alle sue origini di quando cantava con la E-Street Band nei locali di Asbury Park, facendo gavetta con repertori rock, R ‘n’ B, soul e dovendo improvvisare per far ballare la gente e assicurarsi il palco per serate future. L’atmosfera è quella. I brani scelti appartengono a canzoni che hanno formato il cantante e ora ne rende omaggio. Nessuna rivisitazione di queste cover. Stiamo parlando di karaoke quindi? Dai su, stiamo sempre parlando di Lui. Per quanto vicini alle versioni originali, qui trovano nuova vita e una nuova luce, sembrando direttamente usciti dalla penna del nostro artista. 

Operazione commerciale? Può essere, anzi quasi sicuramente. Ma la trovo piacevole. Sì, perché un messaggio c’è ed è molto semplice: il piacere è quello della musica stessa. In tempi bui, lui ci ricorda che la musica esiste anche per darci un momento di tregua per ritrovare le proprie energie, perché appunto Only the Strong Survive. Per cui questo è e deve essere un album leggero, che ha poco a che fare con il tour solista, intimo e riflessivo dei teatri di Broadway del 2017/2018. Supportato dall’ormai sodalizio con Ron Aniello, qui il cantautore canta e basta, facendoci sentire quello che lui stesso ha sempre provato per questi pezzi ed artisti (da Levi Stubbs a David Ruffin, Jimmy Ruffin, Jerry Butler, Diana Ross, Dobie Gray e Scott Walker fra gli altri). 

Signori e signore, questo è Bruce Springsteen con “Only The Strong Survive”. 

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