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The Smashing Pumpkins – Atum Act. I

2022 - Autoproduzione
alt-rock / pop

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Tracklist

1. Atum
2. Butterfly Suite
3. The Good in Goodbye
4. Embracer
5. With Ado I Do
6. Hooligan
7. Steps in Time
8. Where Rain Must Fall
9. Beyond the Vale
10. Hooray!
11. The Gold Mask


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Billy Corgan e i suoi intramontabili Smashing Pumpkins creano un vortice temporale roccioso che si schiude lungo un’opera lunga e monumentale composta da tre dischi collegati tra loro e che si completerà nel 2023. Nelle intenzione della band si tratterà di un sequel di Mellon Collie And The Infinite Sadness“. Dopo una piccola pausa dal precedente Cyr” la mente ritorna a girare in modo impeccabile e sensuale con questo primo capitolo nuovo di zecca intitolato Atum – Act. I“.

Il segnale d’apertura strumentale di Atum ci lascia un brivido inaspettato sulla pelle, toccando quegli accenni progressive e sperimentali nello stile dei Rush. Il sound ovattato dei sintetizzatori poi accarezza la title track in un’atmosfera oscura per uno spettacolo orchestrale che si svolge in una terra incantata. Segue la linea vocale soffusa di Corgan che si adagia sul tappeto malinconico di Butterfly Suite, un brano che potrebbe essere un chiaro riferimento a Bullet With Butterfly Wings. Con il tocco magico del pianoforte il brano si sposta verso una cavalcata felice ed energica e verso un brige dissonante. Una grande armonia che ci culla dolcemente in questa nuova avventura. The Good In Goodbye si apre invece con un’esibizione d’impatto del batterista Jimmy Chamberlin, che abilmente inserisce una trama fitta di colpi di scena con l’intento di agitare una traccia che appare però ripetitiva e priva di mordente.

Embracer si muove sulle vibrazioni di un coro armonico di voci e sulle modulazioni di un sintetizzatore accogliente, costruendo una narrazione dolce e sentimentale. Qui, la voce di Katie Cole, che partecipa al brano come ospite, fornisce una spinta maggiore. Con With Ado I Do c’è poi un netto contrasto musicale rispetto ai brani precedenti: il pezzo vira infatti dalle parti del dream pop, con delle sezioni di drum machine che svelano il gusto per gli anni ’80 e in particolar modo per i Cure. Le seguenti Hooligan e Steps In Time mostrano una produzione sicura, ma non lasciano troppi sussulti.

Where Rain Must Fall è una ballata romantica e tradizionale che si regge su di un giro leggero di pianoforte e sfodera una buona ondata di sentimenti ed emotività. Più commerciale Beyond The Vale, dal sound heavy e radiofonico. Prima di chiudere, Hooray! sfodera invece delle carte elettroniche: qui gli Smashing Pumpkins ci regalano una composizione stravagante e irregolare, ma che ancora non colpisce a pieno. The Gold Mask, traccia che chiude questo primo atto con un ritornello orecchiabile e accattivante, ci lascia almeno una certa curiosità per i prossimi due volumi.

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