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Elder – Innate Passage

2022 - Stickman Records
prog-rock / psych

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Tracklist

1. Catastasis
2. Endless Return
3. Coalescence
4. Merged In Dreams - Ne Plus Ultra
5. The Purpose


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A distanza di pochissimo tempo dall’ultimo disco, “Omens” (2020), gli Elder pubblicano un nuovo album che sicuramente, a causa di precise scelte musicali, che si discostano pesantemente dalle prime produzioni della band, dividerà sia pubblico che critica.

I fan di vecchia data potranno non apprezzare a pieno il nuovo lavoro di Nick DiSalvo e compagni, visto che ormai la loro musica ha quasi completamente perso quelle venature stoner/doom metal che li aveva consacrati come uno dei gruppi cardine del genere.

Gli Elder di “Lore” sembrano ormai passati e lontani. Al posto delle graffianti distorsioni prettamente metal troviamo atmosfere sognanti, davvero psichedeliche, a partire dalla prima traccia Catastasis che ricorda, esattamente come il resto del disco, quel rock psichedelico anni 70’ di matrice tedesca che io personalmente ho sempre apprezzato e che quindi ho piacere di riassaporare in una produzione del 2022, soprattutto se gestito e riproposto in maniera così forte ed elegante.

L’album, di sole cinque tracce, è un saliscendi di riff distorti, chitarre acustiche, synth e assoli ambient, il favoloso sound chitarristico incornicia il tutto accompagnato dal cantato di Nick Di Salvo che non offusca mai le bellissime strumentali. C’è semplicemente quando serve e non risulta mai invadente o di troppo. In Merged in Dreams – Ne Plus Ultra, la traccia più lunga del disco (14:44), ritroviamo un po’ dei vecchi Elder, con le loro ritmiche martellanti e squisitamente stoner, il loro mood space e la loro grinta che negli anni i fan hanno imparato ad amare. Inutile dire che per apprezzare al meglio il nuovo lavoro della band americana è necessario, se non obbligatorio, ascoltare la loro musica dal vivo, come di norma nel genere, lasciandosi investire dalle distorsioni e dalle vibrazioni strumentali.

Come detto, probabilmente i fan in cerca delle vecchie sonorità potranno rimanere spiazzati, ma è anche vero che la rotta, musicalmente parlando, è stata invertita qualche disco fa e non sarebbe onesto né corretto demonizzare una band capace come gli Elder semplicemente per essersi distaccati dal sound doom metal dei primi dischi.

“Innate Passage” è dunque un album dalle tinture vintage che tuttavia riesce a sorprendere con la qualità con cui è suonato e confezionato. Se ne frega dei dettami musicali contemporanei e non ha paura di sperimentare o di risultare arduo da digerire a causa della lunghezza dei brani che lo compongono, e onestamente, di questi tempi, di lavori del genere ne abbiamo decisamente bisogno.

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