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StreetLore – StreetLore

2022 - Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group
rock / AOR

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Tracklist

1. Brothers
2. Friends In Time
3. Crossroad
4. The Storm
5. Aeglos
6. Only Wounds Remain
7. Say Farewell
8. Shelter From The Rain
9. Weaker Than Before
10. Shadows And Lies
11. Gone


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Un progetto lungamente pensato, meditato, accarezzato negli anni, la realizzazione del sogno di una vita. Questo è l’autentico significato di “StreetLore”, che è il titolo di un album, ma anche il moniker dietro il quale si cela Lorenzo “LoreRock” Nava, tastierista, e l’ensemble di musicisti che lo ha coadiuvato nella produzione del suo esordio discografico.

Il musicista brianzolo aveva da tempo nel cassetto numerosi brani che aspettavano di vedere la luce e di prendere forma nel modo più adeguato ed è riuscito a raggiungere questo importante obiettivo dopo una lunga gestazione, i cui primi momenti risalgono al 2018, grazie all’amico produttore Pierpaolo ‘Zorro’ Monti dell’etichetta Burning Minds Music. Entusiasta di questo materiale, Monti ha coinvolto nel progetto Alessandro Broggi, al quale poi è subentrato Andrew Trabelsi in qualità di coproduttore, ed una line up di eccellenti strumentisti, tutti provenienti dal mondo dell’hard rock.

Per le parti vocali, poi, è stata compiuta una scelta piuttosto insolita, vale a dire quella di affidare l’interpretazione dei diversi brani ad undici vocalist differenti, uno per ogni traccia. Il risultato finale è un lavoro di eccellente fattura e di respiro internazionale, che guarda ad illustri riferimenti come Bon Jovi ed Europe, con qualche spruzzata di Guns n’Roses negli episodi più adrenalinici. Gli stessi Trabelsi e Broggi e lo scrittore inglese Peter Darley hanno contribuito alla stesura dei testi, che comunque sono principalmente espressione della creatività di Nava, con qualche tocco autobiografico: la romantica ballad Aeglos, ad esempio, è dedicata ad Antonella, compagna di Lorenzo nella vita e nell’arte ed ideatrice del suggestivo artwork del disco. L’immagine di copertina è molto significativa ed evocativa: la presenza delle tastiere, che allude allo strumento suonato dal frontman, è la base di partenza di tutto il lavoro; le colonne sono gli elementi che reggono l’impalcatura delle canzoni, in una costruzione solida ed eterea al tempo stesso; le cascate, poi, simboleggiano la trascinante forza delle sonorità AOR che costituiscono la consapevole e dichiarata cifra stilistica dell’album.

Brothers e Friends In Time, autentici inni all’amicizia e ai rapporti affettivi che attraversano il tempo e lo spazio, sono tra i brani di punta e si muovono nel perimetro di un sound tipicamente anni Ottanta, che non viene semplicemente evocato o “riprodotto”, ma che scorre nelle vene, permea ogni fibra dei musicisti ed attraversa tutto il lavoro. Più energica è Crossroad, uno dei singoli che ha preceduto l’album, che narra dei bivi e degli ostacoli che l’esistenza ci pone di fronte. Particolarmente ispirata poi è la già citata Aeglos, un autentico inno all’amore eterno, quel sentimento che conferisce senso all’esistenza rendendola degna di essere vissuta: “Never thought that someone/Could make me feel like this/You’re in my heart and in my soul/Aeglos, I’ll be yours eternally”. Weaker Than Before è invece una malinconica ballata in cui l’io lirico racconta della fine di un legame e del proprio senso di smarrimento, riecheggiando in un verso un brano del “nume tutelare” Bon Jovi: “Walking through a cloud of smoke/I fell in the dark once again/Since you’ve gone I’ve lost my mind/Baby, I wouldn’t shed any tears/If you were in these arms”. Shelter From The Rain colpisce per l’assolo di pianoforte iniziale e per l’arrangiamento quasi orchestrale. Only Wounds Remain e Say Farewell risultano particolarmente grintose e coinvolgenti; l’album si chiude poi in bellezza con Gone, bonus track riservata a chi acquisterà il CD fisico, che ha la particolarità di essere l’unica non firmata da Nava, bensì da Dion Bayman che ne è anche l’interprete.

La pluralità di voci maschili e femminili non comporta, come si potrebbe ipotizzare, una mancanza di identità del progetto, poiché i timbri sono sostanzialmente omogenei o comunque in armonia tra loro, ed è solo questione di gusto personale apprezzare maggiormente l’una o l’altra performance. I vocalist italiani appartengono alla “scuderia” Burning Minds, ma sono presenti anche prestigiosi ospiti internazionali, come Terry Brock (Strangeways, Slamer, The Sign), di stanza in Florida, l’australiano Bayman, il cantante e polistrumentista norvegese Satin. Il lavoro nel suo complesso risulta ricco, variato ma coerente, grazie alla sapiente produzione che ha saputo dare continuità ai diversi episodi nell’alternarsi di tracce accattivanti e “radiofoniche” ed altre più intimiste e raffinate.

StreetLore” è un album che farà felici gli appassionati di rock melodico (e non solo), per l’elevato livello produttivo ma anche per il fatto di essere un validissimo prodotto “made in Italy” che regge tranquillamente il confronto con analoghe operazioni discografiche d’oltreoceano.

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