NOFX – Double Album

Non sappiamo con certezza se sia il reale disco d’addio dei NOFX o se Fat Mike abbia davvero in serbo delle perle frutto del suo periodo di massimo splendore dal punto di vista scrittorio; con le mosche bianche del punk per attitudine e stile di vita è inutile fare previsioni. Nel frattempo, possiamo goderci “Double Album”: l’ultima uscita della band californiana per la Fat Wreck Chords anticipata dalla prima parte, “Single Album”, pubblicata lo scorso anno.

Più che un’emozionante uscita di scena sembra una grande operazione commerciale “raschia barile”. Per quanto si possa voler bene ai NOFX che nel bene e nel male sono sempre stati l’ancora di salvezza dei tristi musicofili disadattati, non si può nascondere che questa nuova proposta del gruppo sia una selezione di brani deluxe preannunciata come un nuovo disco, un doppio album composto più da pezzi già usciti in precedenza e affinati (nei limiti del punk) che da inediti. La tracklist è curata nei minimi dettagli per donare l’imprevedibilità ironica nofxiana, anche se la qualità dei brani va man mano scemando proseguendo traccia per traccia. In un primo momento, “Double Album” si presenta molto accattivante: si parte in quarta con Darby Crashing Your Party e My Favourite Enemy, nipote imborghesito di My Eneme uscito nel 2019. Pezzi classici dal punto di vista sonoro e caratterizzati da una malinconia difficilmente camuffabile con il sarcasmo che donano “aria di casa” ai punkettoni puritani. 

Solitamente nella critica musicale non ci si preoccupa troppo del concetto di spoiler, ma in questo caso si spera vivamente che chi sta leggendo abbia già ascoltato il disco. La terza traccia è sicuramente la più esilarante dell’album ed è divisa in due metà. La prima, rielaborazione del brano eponimo uscito precedentemente, può appare romanticona e “pestata” sia dal punto di vista melodico che tematico. In particolare, l’inizio è caratterizzato da una parte di chitarra molto distesa che accompagna la grande confessione decadente di Fat Mike che canta Don’t Count On Me, un invito agli sfigati aggrappati alla sua immagine a cui, volontariamente o meno, ha dato voce durante la sua carriera. L’altra metà prende una svolta comica e divide, come con qualunque pezzo ibridato con il dubstep dei NOFX, il pubblico in amanti del genere e non. La stessa melodia richiama il brano successivo Johanna Costant Teen. Punk Rock Cliché è l’ultimo dei pezzi entusiasmanti. Dopo di esso, infatti, inizia un lento declino che si concluderà con Gone With The Heroined: un finale abbastanza deludente con il pezzo più piatto del disco.

Possiamo dire che “Double Album” è una cattiva idea concretizzata bene. Il fatto che sia speculare a “Single Album” nei temi e nelle sonorità, più energiche e meno cupe, lo rende un doppio disco ben organizzato e curato nel concept. Alcuni effetti sorpresa, dovuti anche all’accostamento dei brani, hanno salvato l’ultimo lavoro dei NOFX dalla definizione di raccolta.