A.A. Williams – As The Moon Rests

A.A. Williams torna con “As The Moon Rests”, un disco surreale, angelico ma allo stesso tempo sulfureo, delicato ma anche determinato, emozionante, intenso ed unico. La prova del secondo full lenght porta la Williams allo sviluppo ultimo del suo stile che viene ancor meglio definito nella sua espressione, già avviata dal suo EP di esordio in cui Alex ci aveva abituato alla sua voce melliflua e ultraterrena, accompagnata da splendide composizioni musicali che utilizzano suoni propri di generi heavy ma che riescono a stare benissimo nell’orbita della musica classica e del dream-pop più raffinato e oscuro.

Non si tratta di totale oscurità quella presente nella musica della Williams, è più qualcosa di profondamente contemplativo, una bellezza pura e apollinea, senza nessuna foga o fretta, una bellezza che non ha bisogno di autocelebrazioni o conferme perché, semplicemente, esiste in tutta la sua magnificenza. In tutti i pezzi però si percepisce sempre quella vena di buio che tiene insieme il tutto: tra la malinconia atavica e la classe infinita che questo disco trasuda ad ogni battuta si sente uno spiffero ghiacciato che arriva in faccia come una lama di rasoio affilato. Il male puro e la sofferenza non sono state eliminate dalla musica della Williams, ma sono state sublimate, trasformate in qualcosa di bello e reale grazie alla magica potenza dell’arte.

Quando ascolto “As The Moon Rests” mi sento come se fossi al cospetto di Lucifero in persona, la bellezza mi abbaglia, mi riempie il cuore e i polmoni, mentre un fumo giallastro di zolfo mi avvolge e danza insieme ad un milione di fiamme invisibili ma ovunque presenti. La voce di A.A. Williams mi lascia senza parole, ogni pezzo provoca pelle d’oca e occhi umidi, una sensazione di ineffabile gratitudine di essere presente ed esistere in questo momento mi pervade ad ogni ascolto di questa formidabile artista.