Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

fAUST – ,,Daumenbruch”

2022 - Erototox Decodings
sperimentale

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Weisse Schokolade 
2. Default Mood 
3. Border River


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Partiamo con un piccolo accenno biografico per chi ancora non conoscesse questo gruppo appartenente alla scena kraut-rock nata in Germania negli anni ’70; la band o meglio, il collettivo nasce da un’idea del batterista Zappi W Diermaier si tratta di un gruppo di improvvisatori avanguardisti forse i primi ad approcciarsi a questo genere musicale o per meglio dire a crearlo, non solo, i fAUST anticiperanno di decenni la scena art-rock europea ma anche Industrial e Noise, creando qualcosa di unico come solo i grandi musicisti tedeschi, è bene specificarlo, sanno fare.

Negli anni della loro evoluzione musicale hanno visto un susseguirsi di collaboratori; in questo ultimo lavoro, il quattordicesimo, i fAUST presenti sono appunto Zappi W Diermaier ed il tastierista e sassofonista Gunther Wüsthoff che vengono accompagnati in questo nuovo viaggio da Dirk Dresselhaus al basso e chitarra (Schneider TM) il percussionista Andrew Unruh e il chitarrista Jochen Arbeit (Einstürzende Neubauten), Uwe Bastiansen alla chitarra e campionatore (Stadtfischflex), Elke Drapatz batteria ed effetti (monobeat original) e per finire Sonja Kosche con strumenti autocostruiti, arpa e ventilatore. Insomma, non si sono fatti mancare proprio niente e niente doveva mancare.

Come riportato sul canale Band Camp dei musicisti “le tracce di base sono state registrate da Zappi W. Diermaier, Dirk Dresselhaus e Elke Drapatz nello studio di Dirk. Sono stati inviati online come mix approssimativi ai singoli musicisti che hanno registrato le loro sovraincisioni in modo indipendente, non sapendo cosa avrebbero fatto gli altri e li hanno rispediti indietro. Questo metodo ha creato un risultato di interessanti sovrapposizioni, modelli e collegamenti. Le registrazioni sono state mixate da Dirk Dresselhaus e Zappi W. Diermaier presso lo studio ZONE di Berlino. Tre lunghi pezzi evoluti, il cui carattere meditativo industriale si basa completamente sulla composizione istantanea, in attesa di essere suonati dal vivo davanti a un pubblico” un’esperimento che io ritengo sempre molto valido e divertente

Per me ,,Daumenbruch’‘ è una massa di suoni e melodie devastanti, chiaramente improvvisate ed assolutamente contemporanee. La prima volta che ho sentito questo album mi è sembrato di essere dentro al corpo di qualche enorme animale, un corpo acquatico e gocciolante freddo ed improvvisamente caldo, le parti di elettronica come le percussioni riecheggiano, ti attraggono verso il profondo dell’animale-caverna, vieni decisamente picchiato e legato dagli strumenti a corda e i ritmi ossessivi della batteria sembrano non fermarsi mai. Forte è la presenza di strumenti autocostruiti che disintegrano le andature jazz-noir come anche le chitarre fanno, trasformando quello che credevi di aver capito in qualcosa di metal e poi folk, così romanticamente brutale che alla fine dell’ascolto probabilmente ne vorrai ancora. C’è il suono della terra in questo lavoro di specchiere distrutte sulla schiena dell’ascoltatore, sangue, fuoco e poi niente. Il caos si ferma e ti risvegli lì nel Nulla assoluto.

Niente sarà più ciò che era e probabilmente dopo un ascolto come questo capirete tutti che il sesso è sopravvalutato.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni