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King Gizzard & The Lizard Wizard – Changes

2022 - KGLW
psych rock / soul / r'n'b

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Tracklist

1. Change
2. Hate Dancin'
3. Astroturf
4. No Body
5. Gondii
6. Exploding Suns
7. Short Change


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Li abbiamo visti in salsa garage rock in “Nonagon Infinity“, heavy metal e thrash metal in “Infest The Rats’ Nest” e rock progressivo in “Omnium Gatherum“. I sei ragazzi questa volta dove saranno andati a parare? Ma ovviamente nella psichedelia e nel soul. Quando si va a parlare di King Gizzard & The Lizard Wizard sicuramente non si descrive una band facile. Infatti non sembra ci sia una causa/effetto nei lavori dei King, ma si passa da un territorio all’altro senza troppe preoccupazioni. Arrivati al ventesimo album “Changes“, firmando nel 2022 ben cinque dischi pubblicati (in più questo traguardo era già stato replicato nel 2017 da “Flyin Microtonal Banana” a “Gumboot Soup“) la band racconta:

Volevamo vedere fino a che punto potevamo portare una singola idea; un accordo più cambio di tonalità, da Re maggiore a Fa maggiore. Come suonerebbe se oscillassimo tra queste due note? Si è scoperto che suonava abbastanza bene, quindi abbiamo portato questa idea fino infondo e ci abbiamo fatto un intero disco.

Change apre le porte con le orme à la Quincy Jones e Herbie Hancock strizzando l’occhio a sfumate hip hop con assonanze prog, arricchendo il tutto con climax mediterranei dati dalle note dei synth. Non manca di certo anche un certo gusto della black music, un po’ trascurabile forse, ma serve per dare quel tocco di eleganza al brano successivo Hate Dancin’, che è una palese citazione a Michael Jackson. Quello che viene da pensare, per chi conosce bene questo progetto, è lo spaventoso coraggio della band, che in tutti questi anni ha cambiato generi senza mai compiacere nessuno e correndo il rischio elevatissimo di perdere fette di pubblico visto e considerato non solo i cambi stilistici ma anche la produzione inarrestabile. Questo pensiero entra a gamba tesa immediatamente con la ballad acida ma al tempo steso elegante Exploding Suns, un tipo di soul che potrebbe tranquillamente ricordare artisti come Stevie Wonder, Marvin Gaye o Al Green. La band nuovamente racconta: 

Niente idee prefissate, niente concetti, niente canzoni. In sala suonavamo per circa un’oretta, poi scambiavamo gli strumenti e ricominciamo

Il tutto termina con Short Change, che per assurdo (ma senza farsi troppe domande) è un miscuglio di rock progressivo e psichedelico della scena di Canterbury. Chiusura netta e decisa salutando improvvisamente l’ascoltatore immaginandosi un: Ci rivediamo prossimamente! “Changes” è l’ennesimo lavoro di una band che ha bisogno urgentemente di cambiare stile e di dirlo al mondo prima di subito.

Un lavoro che potrebbe far storcere il naso a chi li ha conosciuti in generi un po’ più estremi come il metal o il rock and roll galoppante, ma sicuramente questo cambio di rotta porterà delle nuove consapevolezze alla band e probabilmente anche dei nuovi ascoltatori. Quindi questo è un bel trucchetto per chi predilige tante sonorità provenienti da epoche differenti, qui tutto è libero e in continua metamorfosi.

L’unica pecca è che per chi adora la copia fisica con i King Gizzard & The Lizard Wizard è ci sarà da correre. E come dice il frontman Stu Mackenzie:

Nel momento in cui starete leggendo questo articolo ne avremmo sicuramente finito un altro. Non è una battuta!

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