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Nu Genea – Bar Mediterraneo

2022 - NG / Carosello
funk / folk / fusion

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Tracklist

1. BarMediterraneo
2. Tienatè
3. Gelbi
4. Marechià
5. Straniero
6. Praia magica
7. Vesuvio
8. Rire
9. La crisi


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Era il 2013 quando i parte-nopei e parte-berlinesi Massimo Di Lena e Lucio Aquilina formarono un duo per fare musica: decisero di chiamarsi Nu Guinea, in omaggio all’isola del Pacifico, con l’intenzione di prendere le proprie radici musicali e portarle in ogni angolo del mondo. Sono nati così “Nuova Napoli” e “Napoli segreta”, progetto di recupero in due volumi dell’antico folk vesuviano, in collaborazione con DNApoli e Famiglia Discocristiana.

Dopo un periodo di ulteriore produzione, ma di profonda riflessione sui temi della disuguaglianza sociale, il duo cambia nome in Nu Genea, prendendo stavolta spunto dalla lingua greca, laddove genea vuol dire nascita. Nuova coscienza, quindi, ma soprattutto nuova – attesissima – musica, che a metà del 2022 ha finalmente preso forma in “Bar Mediterraneo”. In occasione dell’uscita del disco è anche partito un tour internazionale che ha previsto la presenza di diversi artisti delle varie scene folk.

I primi due botti, che ancor prima dell’uscita del disco avevano già messo le cose in chiaro, arrivano dai singoli Marechià (accompagnato da uno spassoso video) e Tienatè. Il Nu-biglietto da visita è la voce di Célia Kameni, che canta in un impasto di francese e napoletano. Riavvolgendo il nastro – anzi, piantando la puntina sul bordo del vinile – le danze si aprono con la title track, un ipnotico funky mid-tempo scandito da suoni elettronici e lap steel, uniti a una buona dose di percussioni. Altra gradita presenza è quella di Marzouk Mejri, che in Gelbi impreziosisce con la sua voce una fuga verso il Medioriente.

I tempi rallentano, così tra la batteria di Tony Allen (che restituisce il favore di “The Tony Allen Experiments” del 2016) e una buona dose di acustica si fa largo uno Straniero. Ma proprio quando le orecchie sembrano assuefarsi a un funk che viaggia verso est, l’astronave piomba al centro del piazzale di Molo Beverello e con Praia magica torna prepotentemente alle sonorità elettroniche. È il preludio di Vesuvio, una sfrenata tammurriata a metà tra Fela Kuti e la Nuova Compagnia di Canto Popolare. 

La voce dei bambini, gli scugnizzi di Napoli che incontrano i loro alter ego di tutto il sud del mondo, manda un messaggio all’altro capo del pianeta: in Rire si respirano atmosfere da carnevale di Rio, degna ultima curva di un giro del mondo che termina con la malinconica La crisi

Non solo con “Bar Mediterraneo” si concretizza a pieno l’idea del duo di dare forma a un luogo condiviso, dove le persone si incontrano e si fondono: le immagini evocate sono così vivide che la storia di quella gente merita di essere raccontata di nuovo, per cercare nuovi spunti in attesa che la compagnia si allarghi. Esseri umani divisi dalle distanze e dalle diverse lingue, ma uniti nell’unico abbraccio che solo il mare e la musica possono dare.

Se con Nuova Napoli gli allora Nu Guinea avevano sorpreso, con “Bar Mediterraneo” mettono il turbo sfoggiando un piccolo instant classic. Comprate il vinile, mettetelo in playlist su supporto digitale, fate come vi pare: “Bar Mediterraneo” è uno di quei dischi che va ascoltato un paio di volte a settimana. Fa bene all’anima.

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