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C+C=Maxigross – Cosmic Res

2023 - Trovarobato / Dischi Sotterranei
psych / folk

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Tracklist

1. Bruceremo Palo Santo
2. Ooh, And It Makes Me Wonder
3. Io me ne sto fermo ad aspettare
4. Battelli ebbri
5. Memoro
6. Aquila bianca
7. Mele d’argento (feat. Vipera)
8. Ora che vi sento
9. Questi siamo noi


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La differenza più importante tra chi concepisce la musica come strumento per fare soldi e chi come una forma d’arte, in fondo, è semplice da comprendere: a differenza dei primi, i secondi traducono in note e testi qualcosa di intimo, profondo, essenziale, senza la minima preoccupazione delle vendite e dei passaggi in radio. 

A novembre 2020 i C+C=Maxigross uscivano con “Sale”. Soltanto due mesi dopo, a 41 anni concludeva la sua esperienza terrena Miles Cooper Seaton, fondatore degli Akron Family ma da tempo trasferito in Italia per collaborare con tante realtà nostrane, tra cui appunto il collettivo di stanza in provincia di Verona. La carica emotiva che scaturisce da questa perdita diventa quindi il motore che spinge, uno dopo l’altro, i pezzi che compongono “Cosmic Res”, un nuovo lavoro nato come dedica prima ancora che come album vero e proprio. 

L’inizio – affidato a Bruceremo Palo Santo – ha venature psichedeliche, ma è decisamente a tinte elettroniche, si riconosce lo stile Maxigross sul finire, quando la saturazione si sgonfia e si perde in una lisergica landa desolata che fa da anticamera ai due singoli. Il cupo e ossessivo incedere di Ooh, And It Makes Me Wonder, dal refrain vagamente zeppeliniano, anticipa la malinconica Io me ne sto fermo ad aspettare, forse il momento più esplicitamente evocativo dell’assenza dedicato a Miles.

Il disco procede, ancora a tema onirico-nostalgico, con Battelli ebbri, accompagnata da ottimi riff in piena saturazione, ed ha una svolta acustica in Memoro, che racconta in prima persona – da discepolo – gli insegnamenti di vita lasciati dal maestro. Dal punto di vista strumentale, ma sconfinando in modo più marcato nel folk, sulla stessa falsariga il racconto prosegue con Aquila bianca, uno spirito volato metaforicamente in cielo.

C’è spazio anche per un’ospite in “Cosmic Res”: si tratta della giovane cantautrice Vipera, che in Mele d’argento presta un interessante contraltare parlato all’ordinario canto di Tobia. Il disco si chiude con due pezzi molto intensi: Ora che vi sento è un diffidente ritorno alla normalità, in mezzo agli altri, dopo le ferite generate dalla perdita; Questi siamo noi è un’accorata didascalia, una celebrazione finale, quasi un chiedere scusa all’ascoltatore attraverso la spiegazione delle emozioni provate scrivendo i vari pezzi che compongono il disco.

La perdita, d’altronde, non è mai un corpo unico: va letta come un mosaico, un insieme di elementi che assemblati tutti insieme nel giusto ordine forniscono un’idea di cosa si prova nel veder partire in modo definitivo una persona importante. In questo caso, i Maxigross ne scelgono nove per comporre questa sofferta e composita introspezione. “Cosmic Res” è viaggio ed evocazione, ripercorre luoghi e umori con il grande pregio di non scadere mai nel patetico.

Probabilmente è il loro lavoro più emotivo, perché non racconta storie ma una parte fondamentale della loro storia. Paradossalmente, forse, non deve essere valutato all’interno della loro discografia, ma come un album di ricordi da custodire e all’occorrenza condividere.

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