1. Ashes, Ashes
2. Star Hill Song
3. Ship Captains
4. Cross Bay
5. Twelve Saints
6. Unnamed Drives
7. The Saddest Verses
8. Will You Follow Me Home?
9. Wreating Days
Una carriera in solo, la chitarra sulle spalle e il sunset californiano all’orizzonte. Meg Baird si è trasferita presto dal New Jersey per andare a vivere insieme alla sua famiglia a San Francisco. Ed è proprio lì che è riuscita a dare forma agli innesti folk che le avevano tramandato i suoi parenti. Baird è infatti la pronipote di Isaac Garfield (“I.G.” Greer), storico del genere e cantante folk nato sui monti Appalachi alla fine dell’800.
“Furling”, prodotto dalla label Drag City, suggella il ritorno da solista della Baird dai tempi di “Don’t Weigh Down The Light” del 2015 e dischiude al sole le foglie di una pianta che si essicca lentamente, colorando i suoi bordi di giallo ocra. Nonostante le stimolanti esperienze musicali vissute nella città di Philadelphia, Meg oggi sceglie ancora di vivere a San Francisco. Nota al grande pubblico soprattutto come voce e percussionista degli Heron Oblivion, è stata anche chitarrista e cantante femminile principale nel gruppo folk rock psichedelico Filadelfia Espers, e ha suonato la batteria nel gruppo punk Filadelfia Watery Love. Infine Baird hacollaborato negli anni con l’arpista di Los Angeles Mary Lattimore. Per la pubblicazione di “Furling” ha lavorato a stretto contatto con Charlie Saufley, suo decennale partner discografico e compagno nella band degli Heron Oblivion. L’album è stato registrato principalmente ai Louder Studios di San Francisco da Tim Green.
Ashes, Ashes ruota attorno ad un pianoforte. Il chill groove della track di apertura è introdotto da un tenue drum, lentamente diluito al piano. Le ceneri del presemte si mescolano a quelle del passato mentre un leggero senso di angoscia ci pervade. Il sussurro cantato della Baird lascia completo spazio di estensione ad un sound assolutamente elegante. Immagina di essere su una Star Hill Song dove un campo di girasoli se ne va a dormire all’imbrunire. Sul bordo della collina puoi sdraiarti e tendere gli occhi al cielo, scrutando tutte le stelle della notte. Ti accorgi che sulla tua testa non pende nessuna nuvola e che puoi ancora respirare l’aria tersa del giorno. Di notte è diventata persino profumata. Ad un tratto non sai bene dove sei ma sai soltanto che dentro ti manca ancora qualcosa. Chiudi gli occhi e vedrai la Cross Bay dei tuoi sogni. Chi non ha mai immaginato di poter stare anche un solo pomeriggio della propria vita seduto sulla riva di una baia trasversale californiana? Accompagnando con lo sguardo quella sfera rosso fuoco che piano piano viene inghiottita dalle onde.
In Will You Follow Me Home? Ritroviamo il sussurrare di parole morbide e dolci. La promessa di compagnia diventa una preghiera di fedeltà timidamente romantica. Il groove di sottofondo sembra provenire dalle stanze di un industrial english in stile anni ’80. Nel buio della notte Meg balla insieme allo spettro della sua adolescenza, proiettando sull’asfalto le radicate incertezze che si porta ancora dentro. Baird “è stata esposta” alla musica folk sin dalla giovane età. Mentre prendeva lezioni di piano, imparava a suonare la chitarra da autodidatta e nel tempo libero ascoltava in cameretta gli album degli Smithsonian Folkways. Il suo folk contiene anche sfumature angloceltiche, assorbite dai tempi in cui era metà del duo di famiglia Baird Sisters.
“Furling” richiama il termine “fulgore” ma in realtà è una confezione di nove brani rilassanti, pensati per essere ascoltati al buio nel silenzio più totale.