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betcover!! – 卵

2022 - Autoproduzione
art rock

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Tracklist

1. 母船
2. 超人
3. 壁
4. H
5. イカと蛸のサンバ
6. 愛人
7. ばらばら
8. 鉄に生まれたら
9. 卵
10. 葵


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Da più lustri il Giappone gode di un’ottima salute musicale in quanto a nuove proposte. dal noise-core dei Melt Banana al J-Pop più elegante dei Gesu no Kiwami Otome, passando per il synthpunk sghembo dei Polysics, le migliori band giapponesi degli ultimi vent’anni si sono caratterizzate per creatività, poliedricità musicale, elevata qualità del mixaggio. In altre parole, riescono con relativa facilità dove la musica europea e americana annaspa, risultando freschi e innovativi su generi ormai classici come blues, rock, jazz, senza cercare tinte forti e complesse commistioni.

I betcover!! prolungano con un nuovo tassello quest’età dell’oro, ritagliando una loro finestra nell’indie rock giapponese. Il loro art-rock è il risultato di un intenso studio degli stilemi blues, swing e jazz, affrontati con un approccio noise non troppo sfrontato. Volendo cercare delle analogie con la musica di genere che ascoltiamo già, potremmo parlare di dEUS o King Krule, ma ci limitiamo più a punti di contatto che veri e propri riferimenti. Che art rock sarebbe, sennò?

Al centro della band, popolata da elementi di elevata qualità musicale (citiamo la chitarra solista di Riki Hidaka, che ha attirato le attenzioni di un certo Jim O’Rourke, ed il pianobarista Shohei Yasuda aka Romantic, evidente caso di nomen omen), c’è la magnetica volontà da crooner del frontman Jiro Yanase: voce calda, testi ispirati e immancabile polistrumentismo (i fiati son roba sua). A tutto questo, aggiungiamo la febbrile produttività: con “” (Tamago) siamo già al quarto disco, e Yanase deve ancora compiere 24 anni. 

Andando nel dettaglio sul disco in questione, sin dal primo brano si può denotare la vivacità compositiva e l’efficace scelta di soluzioni spiazzanti che però non inficiano sull’orecchiabilità della lirica. È però il secondo pezzo, 超人 (Choujin), a valere da solo il prezzo di tutto il disco: nove minuti e passa di canzone in due fasi, opposte tra loro. La prima parte schizoide, rumorosa e rappeggiante viene azzerata da una chitarra acustica, che precede un crescendo coinvolgente, dove Yanase catalizza l’attenzione dapprima sussurrando e poi urlando sempre più intensamente “Yamete!” (“fermati!”).

L’andazzo freak trova il suo apice in (kabe), 7 mini-suite assassine totalmente differenti tra loro e allo stesso tempo perfettamente azzeccate compresse in appena 3 minuti, mentre Yanase canta e suona a un tempo tutto suo a guisa di sfida ai compagni, manco fosse Captain Beefheart. Più disciplinata e lineare la seguente ballad H, sebbene Romantic non disdegni qualche fuga in avanti. Nei successivi pezzi si alternano tinte funkeggianti (イカと蛸のサンバ , ovverosia la samba del calamaro e del polpo) e lenti dal sapore hawaiano (愛人 ,aijin).  Come da canoni della buona musica i ritmi tendono progressivamente a calare per tenere i migliori colpi alla fine del disco: è ancora sulla lunga distanza (8 minuti e mezzo) che i betcover!! sanno dare del loro meglio per la title-track. Stavolta niente cambi di ritmo e meno coup de théatre: la più elementare delle melodie in crescendo retta da acustica e piano accoglie un testo che brama intimità irraggiungibili. Infine, (aoi) riprende un po’ le atmosfere di 愛人 per il brano più personale e autobiografico, una sorta di bilancio superati i vent’anni (che precocità!).

Non fosse per il gap linguistico, staremmo probabilmente parlando di una delle next big thing in ambito internazionale. Invece i betcover!! stanno lì in estremo oriente, a migliaia di chilometri di distanza, e probabilmente non inonderanno mai le nostre radio e i nostri festival di musica sopraffina. Intanto con “” danno l’idea di aver fatto quel salto di qualità che distingue una band  promettente da una grande band: chissà che almeno in patria ottengano la meritata attenzione.  

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