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Yo La Tengo – This Stupid World

2023 - Matador
rock

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Tracklist

1. Sinatra Drive Breakdown
2. Fallout
3. Tonight’s Episode
4. Aselestine
5. Until It Happens
6. Apology Letter
7. Brian Capers
8. This Stupid World
9. Miles Away


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Sono passati quasi quarant’anni da quando la meravigliosa creatura della coppia formata da Ira Kaplan e Georgia Hubley, gli Yo La Tengo, ha fatto il suo esordio, cominciando a imporsi autorevolmente sulla scena rock americana. In questi quattro decenni, la band ha tracciato una parabola artistica di sorprendente regolarità, condita da qualche acuto e pressoché senza alcuna rovinosa caduta, trovando la propria forza nell’affiatamento impressionante fra i due membri fondatori, che sono una coppia anche nella vita privata. Gli avvicendamenti accanto a quel nucleo non hanno mai scalfito un’identità rimasta solidissima anche nelle esplorazioni di generi diversi e in uno sconfinato repertorio di cover.

All’alba del 2023, a un mesetto dal compleanno numero 66 di Ira e a un giorno dal sessantatreesimo di Georgia, la band torna con “This Stupid World“, un disco di nove brani che i nostri hanno realizzato in solitaria, senza ricorrere all’aiuto esterno di produttori e ingegneri del suono come spesso hanno fatto nel corso della carriera. La ricerca degli Yo La Tengo, quindi, prosegue con un approccio più istintivo che in passato: un suono diretto, sfacciatamente rock, è il tratto distintivo dei nove brani dell’ultima fatica discografica della band di Hoboken. Si comincia con Sinatra Drive Breakdown e il suo incedere motorik da road movie in ambientazioni polverose: le linee di chitarra sferzanti e la coda da jam session trascinano raffinati e melodiosi intrecci vocali, inseguendo un contrasto che non è del tutto nuovo nella produzione della band, ma che, semplicemente, non stanca.

Gli episodi di rock cristallino si rincorrono quasi senza sosta in “This Stupid World“, trovando le uniche eccezioni nel sound più carezzevole e dagli intarsi country di Aselestine, interamente retta dalla voce suadente di Georgia, e nella conclusiva Miles Away, con soluzioni che possono ricordare l’ottimo There’s a Riot Going On, ma finendo per lambire territori più sperimentali, con echi ambient nelle avvolgenti rarefazioni a cullare ancora la voce di Georgia. Fallout, per esempio, è un esercizio nel quale gli Yo La Tengo riescono sempre: un rock ostinato e robusto dal passo sostenuto, che graffia il giusto e non ricerca orpelli né variazioni sul tema. Tonight’s Episode, invece, sarebbe un brano d’altri tempi se non fosse materiale firmato Yo La Tengo: il basso guida appiccicose linee vocali che stavolta sono di McNew, mentre sullo sfondo si stagliano claustrofobici feedback chitarristici e ambientazioni kraut, comunque più leggere e meno ruvide di Brain Capers, in cui l’atmosfera è da jam session e i risvolti non sono distanti dal noise.

I tre brani che mancano all’appello sono esempio dell’ispirazione infinita di questi giovanissimi sessantenni: Until It Happens, con i suoi suoni acustici dolci e gommosi, è impreziosita da un organo che fa capolino tra le sue increspature, mentre Apology Letter va a richiamare There’s a Riot Going On, sviluppandosi con altrettanta grazia e accogliendo dilatazioni sottili fra i disegni di chitarra, finendo per giocherellare con soluzioni dream pop. La titletrack, uno dei tre pezzi che sfondano i sette minuti di durata, si presenta come un esperimento drone, al confine fra noise e industrial, con lo shoegaze all’orizzonte.

È difficile dire come ricorderemo “This Stupid World nella traiettoria discografica dei ragazzini di Hoboken, ma il disco arriva in tempo per spiegarci un paio di concetti fondamentali: il rock ha ancora una sua profonda ragion d’essere se fatto bene e se, anziché cercare di conformarsi a regole esistenti, ambisce a scriverne di proprie; si può essere artisti giovani anche a sessant’anni suonati e dopo quattro decenni di carriera. Bentornati, un’altra volta.

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