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Interviste

Di albe e tramonti: intervista a Ramon Moro

Foto: James Castrozzi

Calima” (qui la nostra recensione) è il nuovo disco del compositore e trombettista torinese Ramon Moro, pubblicato lo scorso 6 gennaio su DioDrone Records. Ideato e scritto nell’isola di Lanzarote, il quarto album in carriera per l’artista piemontese è caratterizzato da un forte di tromba e filicorno, strumenti che coinvolgono l’ascoltatore in un viaggio carico di suggestioni e atmosfere cariche di significati. “Calima” non è un disco sicuramente semplice, ma è un lavoro che segna un ulteriore gradino nella carriera di Ramon Moro. Lo abbiamo incontrato.

Parliamo subito di “Calima”, il tuo nuovo disco. Personalmente non lo sento come naturale evoluzione di “Offering”, il tuo disco precedente, piuttosto come un nuovo capitolo del tuo personale percorso di ricerca musicale. Cosa ne pensi?

Sono molto d’accordo con la tua intuizione. E’ un nuovo capitolo, più introspettivo, intimo e profondo.

Calima” è il disco che volevi in questo momento? O c’è qualcosa che cambieresti?

È esattamente quello che volevo in questo momento, non riesco a fingere con me stesso, quindi mi rappresenta perfettamente. Non cambierei nulla, altrimenti non l’avrei pubblicato.

Immagino che in ogni percorso compositivo ci sia un momento in cui “senti” che sta accadendo qualcosa. Per “Calima” quando è avvenuto?

Per “Calima” è avvenuto quando ho cercato di esasperare la sperimentazione di nuovi suoni. Ore di sperimentazioni per arrivare a focalizzare un suono preciso, per poi usarlo per comporre. Con il suono giusto, basta aprire il cuore e scrivere.

Un elemento che caratterizza in maniera significativa il disco è l’uso della voce. Lo avevi pianificato già prima della composizione dei pezzi o è stata una scelta naturale fatta durante il processo creativo?

Anni fa ho avuto una sorta di visione, mi sono proprio immaginato di crearmi il mio muro di suono e poi alzarmi e cantare. Una sorta di esternazione. Però volevo fare tutto ciò in modo abbastanza scioccante e quindi ho deciso di intraprendere questo percorso di vocalità estreme. Ho imparato quindi tutte le tecniche di saturazione della voce, mi sono divertito molto ed è stato anche molto utile a livello personale, mi ha dato molta sicurezza e stabilità.

L’ascolto di “Offering” mi faceva pensare alle atmosfere delle pellicole di Roger Corman. “Calima”, con le sue atmosfere più gravi e dense di emozione, per quale film potrebbe essere perfetta colonna sonora secondo te?

Caro Simone, domanda troppo impegnativa. Non mi sento così preparato. Lascio che ogni ascoltatore si faccia il proprio film. Chiudete gli occhi e scrivete la vostra sceneggiatura. (Poi se avete la possibilità di fare un film vero, chiamatemi per la colonna sonora mi raccomando…)

Il prossimo capitolo quale sarà? Ramon ne ha già un’idea?

Ho formato un nuovo trio. Molto potente, parlo a livello di volume, ma anche di energia. Spero che le cose vadano bene e di poter presentare questo nuovo progetto a breve.

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