Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Pile – All Fiction

2023 - Exploding In Sound
indie rock / post hardcore

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. It Comes Closer

2. Loops

3. Gardening Hours

4. Link Arms

5. Blood

6. Lowered Rainbow

7. Forgetting

8. Poisons

9. Nude With A Suitcase

10. Neon Gray


Web

Sito Ufficiale
Facebook

I Pile sono una band di Boston che è in attività ormai da molti anni – la loro prima uscita risale al 2007 – e che ormai gode di un discreto seguito ma non dalle nostre parti, dove risultano poco più che sconosciuti. La loro caratteristica pregnante è sempre stata quella di unire una forte componente melodica e di grande emotività con chitarre e suoni taglienti e ritmiche a tratti vicine al post-hc, il tutto però con una marcata sensibilità indie. Formula non semplice, perché sembrerebbe facile cadere nel cliché di band patinata sostanzialmente pop che cerca di scimmiottare sonorità più dure senza neanche avere una conoscenza di base o un background musicale semplicemente per arrivare alle masse e magari addirittura in classifica; negli ultimi venti/venticinque anni è pieno di esempi del genere di qualità pessima o quanto meno discutibile.

I Pile, invece, sono riusciti a proporre più o meno sempre dischi decisamente buoni e piacevoli, alcuni un po’ più soft, altri invece più arrabbiati, caratterizzati tutti da una buona scrittura sopra la media in termini di originalità e mantenendo comunque di base la formula di cui ho scritto sopra in un contesto standard composto da voce, chitarra, basso e batteria. Ridotto a terzetto e dopo un periodo di crisi, la band del Massachussets nel nuovo album “All Fiction” osa e sperimenta in maniera importante, probabilmente cercando anche di darsi così uno scossone emotivo per risollevarsi.

Nell’iniziale, sinistra ed affascinante It Comes Closer si avverte subito aria di cambiamento, non tanto nelle armonie vocali – il cantante e chitarrista Rick Maguire ha il solito suo timbro melodico a volte un po’ trascinato – ma sono le note di pianoforte e gli archi che aggiungono tensione a questo brano, rappresentando la prima inaspettata novità. Loops potrebbe sembrare una traccia più in linea con la loro discografia passata, ma nonostante la batteria portante ed il ritmo più sostenuto, si nota subito un secondo aspetto lampante, l’utilizzo con il contagocce delle chitarre, a favore di synth e suoni qua e là elettronici. La stessa cosa vale per la successiva Gardening Hours. Entrambi i due brani, tuttavia, sono meno distanti dalle sonorità a cui ci avevano abituati, ma senza la componente chitarristica.

Con la seguente Link Arms, che non esplode mai veramente, ritornano però gli spettri che abbiamo sentito nella traccia che apre il lavoro: si ripropongono gli archi ed un piano inquietante che fanno da sottofondo costante, traccia davvero molto interessante nella quale personalmente sento echi dei Radiohead, un’influenza tra l’altro assolutamente palese del frontman ed autore, pressoché unico, di musica e testi. I Pile effettivamente più che una band sono l’estensione in toto della creatività di Rick Maguire coadiuvato da altri due bravi musicisti che però non sono mai in rilievo, quanto meno dal punto di vista compositivo. Dopo una trascurabile Blood, arriva però un’altra traccia notevole in termini di originalità, Lowered Rainbow, che con il suo andamento dinoccolato elettro-jazz anticipa Forgetting, dove è forte ancora la voglia di sperimentare.

Si arriva così a Poisons, forse l’unico brano pesante e dal tiro post-hc di “All Fiction“, grazie alla quale ritorniamo su strade meno battute per ora con la sola aggiunta di un po’ di elettronica. Più stratificata è invece la successiva Nude with a Suitcase, brano lungo per i canoni della band, in cui compaiono sostanzialmente tutte le caratteristiche presenti su questo lavoro in poco più di 6 minuti. L’irrequietezza dei Pile di “All Fiction” vede un momento di luce solo praticamente nella conclusiva Neon Gray, dove forse i tre vogliono lanciare un messaggio ottimista per il loro futuro.

All Fiction” è probabilmente il classico lavoro di transizione, sicuramente non facilissimo e che tutto sommato mostra una band viva che non si siede sugli allori ma che soprattutto prova a reagire in maniera forte, quindi bravi Pile ed in bocca al lupo per il futuro.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni