Impatto Sonoro
Menu

The Punk Box

THE PUNK BOX #8: Klasse Kriminale, Contrazione, Ardillas, L’Esperimento del Dottor K, Bag Of Snacks, Shitty Life, Wah’ 77, Angeli, Lampredonto, Doctor Explosiòn

Bentornati su queste pagine. Il Punk Box non ha mai seguito tempistiche rigide di pubblicazione;  ringraziamo quindi i tipi di Impatto Sonoro (la migliore webzine del Vecchio Continente) per la disponibilità e la pazienza. Noi siamo così, facciamo le cose un po’ alla cazzo di cane, per dirla col buon Renè. Ci siamo accorti con sgomento che l’ultimo volume è uscito ad Agosto 2021, per cui sono passati quasi due anni. E due anni sono tanti. Cerchiamo di recuperare il tempo perduto pubblicando un bel po’ di recensioni di cose uscite tra la seconda metà del 2022 e i primi mesi del 2023, speranzosi di farvi cosa gradita. Al solito, qui non troverete astiose e snobistiche stroncature, per il semplice motivo che ci piace scrivere di dischi che ci sono piaciuti e che hanno, per noi e per il genere che trattiamo, una pur minima rilevanza. Dei dischi che non ci hanno convinto preferiamo non parlarne. Sotto a chi tocca.

Klasse Kriminale – Restored, Remixed & Remastered (From The Original Multitrack Session Tapes Recording Between 1988-1998)

(Flamingo Records)

I giornalisti, quelli seri, commenterebbero questo Box Set di 5 cd uscito per la nostra Flamingo Records usando l’aggettivo “monumentale”. Noi, che siamo meno seri, umilmente ci sentiamo di sottoscrivere. “ Un lavoro di restauro delle bobine originali e di remixaggio di tutto il materiale analogico dei Klasse Kriminale” recita la loro casa discografica.  Inutile mettersi a raccontare la storia dei savonesi; se ascoltate il Punk Rock, sicuramente li avete almeno sentiti nominare. L’Oi! propugnato da Balestrino e i suoi sodali è sostanzialmente una roba di pancia, cuore e appartenenza. Musica fatta da gente che ci crede e che vive una realtà fatta di strada, lavori malpagati ed emarginazione sociale. I Klasse Kriminale possono non piacere, la loro musica può apparire tremendamente naif per i palati dei più raffinati, ma questa è la storia del punk rock italiano. Coerenza e attitudine i nostri ne hanno a pacchi e non devono dimostrare nulla a nessuno. Per chiudere, va fatto un doveroso plauso ai tipi della Flamingo per l’ottimo packaging (oltre ai cd c’è un libretto di 24 pagine a illustrare i 10 anni di musica qui presenti) e per la pubblicazione di un documento storico oltremodo importante.

Contrazione – Cieli Rossi sull’Europa 1983-1985

(Area Pirata Records)

Altro fondamentale documento storico/culturale è la ripubblicazione di tutto il materiale dei Contrazione (o Contr-Azione), collettivo di punk e militanti dell’area torinese/aostana, attivi musicalmente per pochi anni ma presenti politicamente per lungo tempo nel tessuto urbano torinese. Impossibile scindere i Contrazione dal loro contesto politico e sociale e parlare di questo disco trattando solo la parte musicale (che, come vedremo, è significativa): bisogna contestualizzare, conoscere e capire la realtà vissuta da questi musicisti e agitatori politici; altrimenti c’è il rischio di ridurre la portata lirica e concettuale di questi brani a un mero clichè politico di opposizione al sistema. La Torino industriale degli anni 80 non era solo lotte operaie, cassa integrazione e rivendicazioni sindacali, era anche emarginazione sociale, eroina che falciava numerose vite, sottoproletariato, povertà economica, ma anche costruzione di nuovi spazi di condivisione, aggregazione sociale, creazione di forme artistiche innovative. L’Hardcore dei Contrazione era già parecchio evoluto rispetto a quello proposto da molti coevi, preferendo alla velocità di esecuzione tipica di quei tempi la reiterazione di una furia trattenuta e al contempo astiosa, un’esecuzione chitarristica che prendeva dalla wave inglese di orientamento più oscuro, testi declamati a due voci (maschile e femminile). Insomma, roba avanti per i tempi. Un peccato che tale esperienza sia durata poco.

Ardillas – Canciones De Amor, Locura Y Muerte

(Slovenly Recordings)

Che sorpresa questo disco. I portoricani Ardillas ci hanno steso. Spesso ultimamente molte band mascherano le loro lacune compositive usando la velocità e alzando i volumi degli amplificatori; gli Ardillas (scoiattolo in spagnolo) le canzoni le sanno scrivere, belle, rotonde e melodiche il giusto, e questo disco si fa ricordare già dopo pochi ascolti ed è una delle migliori cose uscite nel genere nello scorso anno. Ovviamente, passati inosservati. Ma noi siamo qui per questo, cari amici, per parlarvi delle perle nascoste. Per i gruppi con l’hype e le agenzie giuste ci sono gli altri. Tra l’altro non sono proprio dei novellini, in quanto tra le loro file annoverano degli ex Davila 666, ottima garage punk band di un bel po’ (ormai) di anni fa. Andando nello specifico, trattasi di punk rock’n’roll, quello genuino DOP di fine anni 70 primi anni 80, quello che strizzava l’occhio al primo Powerpop (ce li sentiamo, gli echi dei Beat di Paul Collins) e doverosamente omaggiava i numi tutelari dei Fifties. Dicevamo della melodia; i nostri non la lesinano, ma sanno anche dare legnate quando occorre. Interamente cantato in spagnolo, il disco è altamente consigliato, e tra i suoi solchi spicca per verve e brillantezza il trittico iniziale: Donde Estas?, Linda Nina e No Es Para Ti. Ascoltatele e diteci pure, figlioli.

L’Esperimento del Dottor K – Un cerchio rosso sangue

(Flamingo Records)

Tornano i genovesi, dopo l’esordio “Terrore sul Mondo”, uscito nel 2020. Ora: secondo voi è possibile parlare di questo disco senza citare la storica punk band il cui nome inizia con la M e alla cui voce c’era un iroso nanetto muscoloso? Risposta: no, impossibile. I Misfits sono un punto di riferimento, un omaggio, un’influenza costante nella musica de L’Esperimento del Dottor K. Anche per la fascinazione per gli horror movies di serie B; tutto riporta ai quattro guaglioni di NY. Però: in “Un cerchio rosso sangue”, a differenza del disco precedente, che era in tutto e per tutto un tributo, la band genovese inizia a discostarsi dai succitati clichè. Innanzitutto, il suono è più grasso e definito; poi, il punk melodico dei nostri trova sicuramente degli sbocchi diversi. Ma soprattutto, come nel caso degli Ardillas, c’è la capacità di scrittura a fare la differenza; qui ci sono le canzoni, ben suonate e con un bel tiro, e alla fin fine quello conta. Quindi, pollice alzato, ancora una volta, per il famigerato Dottor K, attualmente uno dei gruppi più divertenti  della nostra Penisola.

Bag of Snacks – Love Songs…For Work Haters

(Flamingo Records)

Siccome siamo tutti dei segaioli feticisti, soffermiamoci subito sulla confezione: un doppio cd gatefold cartonato e ciccione, che a parte l’ottima grafica ha il pregio di omaggiare tutti gli acquirenti con un bonus cd, ovvero l’esordio “Paper Girls“, uscito precedentemente solo in formato Lp. Quindi, già con questa cura dei dettagli i piemontesi Bag Of Snacks ci hanno conquistato. Passando alla musica: Punk californiano anni 90 imbastardito con la cazzimma un tantinello meno caotica degli ultimi New Bomb Turks (diciamo quelli degli ultimi due dischi), per un risultato che ci convince perché non è il solito già sentito. Poi il disco è prodotto bene, belle chitarre ruvide e sporche il giusto. Infine: agli Snacks piacciono le attricette hard, è questa è un’ulteriore freccia nel loro arco.

Shitty Life – Limits To Growth

(11 PM Records, Budget Living/Lo-fi Lo-Life)

Nuovo lavoro per la band con il miglior monicker del mondo. Come mai nessuno ci ha mai pensato prima? Meglio tardi che mai. Allora: vi è piaciuto il nuovo degli Off!? Un lavoro che lascia un tantinello spiazzati, con quegli innesti avant jazz alla Sun Ra. Volete l’Hardcore? Volete i pezzi da un minuto e mezzo alla Circle Jerks con la capacità dei Bad Brains di cambiare registro all’interno dello stesso brano che però, appunto, dura un minuto e mezzo? Siete stanchi di tutti questi punti interrogativi? Volete delle certezze? Bene, affidatevi all’Hardcore Punk degli Shitty Life. “Limits To Growth” conferma una volta di più e se mai ce ne fosse ancora bisogno, che se sono tanto considerati fuori dall’Italia un motivo ci sarà. Prendete appunto una band della SST degli anni d’oro, fatele acquisire un pochino di consapevolezza di come si è evoluto il genere fino ai giorni nostri (sì ok, i Refused, ma non troppo, solo un goccio, metteteci più rock’n’roll) et voilà gli Shitty Life. Una certezza. “Limits To Growth” prende la palma di miglior disco Hardcore del 2022 e anche, per fiducia, di metà 2023 (dai, è uscito a Dicembre 2022).

Wah’ 77 – High Hopes

(Nasty Brigade Recordz)

Anche gli Wah’ 77, come gli Shitty Life, vengono da Parma; e anche loro sono devoti all’Hardcore di scuola californiana degli anni 80, adattato ai giorni nostri. Parma come Orange County, insomma. Ci avevano notevolmente impressionato con l’uscita del primo cd (“Bet On It“), ormai quasi 8 anni fa, se la memoria non ci inganna. Con questo nuovo lavoro dal titolo Dickensiano, uscito solo su cassetta, il sound degli Wah’ 77 si conferma in tutta la sua integrità; “High Hopes” suona velocissimo e affilato, duro e punk, senza traccia di influenze metal. Pensate agli Adolescents, ai Black Flag, agli Agent Orange e a tutta quella scena lì. Ad attestare l’elevata qualità di questi 13 brani c’è anche l’ospitata prestigiosa di Mauro Codeluppi dei Raw Power, che canta su Red Wave. I momenti migliori sono all’inizio e alla fine: Warning e No Return sono due speed song varie e articolate, summa e manifesto del sound dei parmensi.

Angeli – S/T

(Area Pirata Records)

È il momento di occuparci di una ristampa, ovvero l’esordio del 1997 degli Angeli, gruppo formato da Tax Farano (Negazione, Fluxus, eccetera) e Massimo Ferrusi (Stinky Rats, Indigesti, eccetera). Gli Angeli erano quindi una sorta di supergruppo, considerati i personaggi in questione, due colonne del Punk italiano degli anni 80. Rispetto al successivo “Voglio Di Più” (anch’esso ristampato, solo in versione LP, dalla sempre attenta Area Pirata; è il caso di sottolineare che queste sono ristampe necessarie, in quanto sono lavori usciti originariamente solo in versione cd, ormai introvabili se non a costi esorbitanti) questo disco è quasi interamente cantato in inglese, passeranno all’italico idioma appunto col secondo e ultimo album. Il sound è un punk massicciamente contaminato dall’alternative rock in auge in quegli anni; nel calderone quindi ci troviamo accenni di metal, di grunge (quello incazzato dei primi Nirvana o di gente come i Gruntruck, per chi se li ricorda) e le chitarre sono cicciotte e in alcuni momenti quadrate come Page Hamilton insegna(va). Ci sono delle idee e degli spunti che verranno messi più a fuoco col successivo, ottimo disco; “Angeli” resta un lavoro atipico per il periodo, coraggioso nel proporre una musica sfrontata e diretta, solo in piccola parte in linea con i cupismi e le introversioni in voga a quei tempi. Ristampa lodevole.

Lampredonto feat. Mark Stewart – !Wasted!

(Ur Suoni)

Era da tanto che sul Punk Box volevamo segnalare i dischi pubblicati da questa etichetta fiorentina, una delle più interessanti del nostro panorama nazionale; oltre che per la qualità delle uscite, per la coerenza e la progettualità che la muove. Ur Suoni, con approccio punk e DIY, promuove infatti il meticciato estremo con suoni “degli altri Mondi”, ma soprattutto con ciò che riguarda il ritmo e la percussività; emblematica in tal senso una delle sue ultime pubblicazioni, la collaborazione tra Simone Vassallo e Francesco Zedde (aka Lampreda e Tonto) che per l’occasione adottano il monicker Lampredonto. Una miriade di collaborazioni in questa specie di Ep lungo, in cui ovviamente svetta quella prestigiosa con Mark Stewart. “!Wasted!“, dicevamo, è emblematico del lavoro portato avanti dalla Ur, proprio per la sua idea di suono; un mostricciattolo a più teste in cui ritmi tribali, elettronica, batterie (e che batterie!) innesti dub, techno, fluidi danzerecci e ossessioni assortite vi faranno fare un bel viaggetto. Non pensate a cose però astratte o da fighetti; è una roba molto fisica (come del resto la musica dei Caveiras, altra bella realtà della label) che del punk conserva appunto la carnalità e l’approccio senza fronzoli. Rispetto alle potenzialità nello sviluppo del suono che questa collaborazione può esprimere, ascoltate tutti i remix della title track qui presenti per capire l’antifona. Quello che non abbiamo capito è se (o quando) uscirà l’Lp vero e proprio; era in programma per Dicembre 2022 ma ancora non vi è traccia. Attendiamo fiduciosi.

Doctor Explosiòn – Superioridad Moral

(Slovenly Recordings)

Tornano, un po’ a sorpresa dopo una pausa più che decennale (il loro ultimo disco è datato 2010) i garagisti ispanici Doctor Explosiòn, in giro dai primi anni ’90. “Superioridad Moral” è il loro ottavo disco, che non cambia di molto il canovaccio dei nostri; sostanzialmente, un frat rock intriso di garage anni ’60, beat e una spruzzata di psichedelia. Roba che, siamo sinceri, da queste parti non è proprio il piatto del giorno: sicuramente in passato ci sono stati ottimi interpreti del genere, ma anche molti esecutori senza particolare carisma o qualità. È quindi un piacere constatare che i Doctor Explosiòn non fanno parte dei secondi, in virtù di una capacità melodica sopra la media che rende le canzoni ben distinguibili una dall’altra; nello specifico, le linee vocali sono molto interessanti, uscendo dal clichè del genere e dando un tocco inusuale al tutto.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Articoli correlati