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Kagami Smile – Obscured Face

2023 - Decaying Spheres
ambient / dark drone

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Tracklist

1. Obscured Face
2. Window Inside A Window
3. Palm
4. Hidden Mirror
5. Reflecting Mirror


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Il produttore e compositore dell’Illinois, Ryan Hill, aka Kagami Smile, ha debuttato alla fine di gennaio con l’album “Obscured Face”per Decaying Spheres, etichetta che pubblica costantemente musica ambient di altissima qualità.

Mescolando l’apprezzamento per le fredde atmosfere industriali sperimentate durante il periodo trascorso a Peoria e Shenzhen con le caratteristiche elevanti dello shoegaze e del post-rock, il disco di Kagami Smile mette in luce le qualità gratificanti e accattivanti della musica elettronica oscura. Un senso di sé velato dalla dissociazione sembra essere il punto centrale di “Obscured Face”. L’euforia tragica è ammaccata e incrinata da garze di dissonanza e svalutazione. Ogni parvenza di purezza è offuscata e cooptata da una sconcertante trama viscerale. L’emozione umana viene invecchiata e rifratta attraverso il riferimento e la replica.

Ammetto di essermi trovata in difficoltà nel recensire “Obscured Face”. Mi mancavano dei suoni di riferimento, dei paletti grazie ai quali potermi muovere per entrarci dentro, per sondare la materia sonora. Ma poi mi sono accorta che c’ero già dentro, sin dal primo ascolto. Il senso di estraneità, la densità dei soundscapes, la solitudine urbana. “Obscured Face” si alimenta del suo stesso senso di nostalgia e oppressione senza, però, mai sfociare nell’oscuro.

L’album si apre con la title track, un pezzo condensato, magmatico e oscuro che diventa manifesto dell’intero album. Obscured Face definisce in anticipo l’intera fase di stallo, con contorni torbidi di staticità che cadono in loop zone-out di riflessioni interne. Gli angoli dello schermo cinematografico del brano si accartocciano verso l’interno, mentre sono bloccata in un ritratto sonoro in dissoluzione. I suoni si sgretolano e decadono, per poi rimanere intrappolati nell’ambra e ripetersi all’infinito. Window Inside A Window è quasi una speranza, seppure flebile. I suoni sono materici, eterei, pulsanti. Delicata euforia nella nebbia. In Palm i contorni si appesantiscono di nuovo, più che mai. Densi e aggressivi, i droni non lasciano respiro, i due layers sonori su cui si gioca la partita sono massicci, stranianti. Hidden Mirror è forma sonora mutevole. Come le masse di nubi sinistre che, aprendosi, lasciano intravedere una luce che filtra. Reflecting Mirror chiude “Obscured Face”. E’ un brano pieno di solitudine, di resa. I suoni svaniscono, lasciando inquietudine e bordi sfilacciati.

L’ascolto di “Obscured Face” non è semplice, né sempre piacevole, soprattutto ai primi ascolti. Bisogna prendere confidenza la tecnica compositiva di Hill, con il suo immaginario, con le sollecitazioni emotive che il suo mondo ci propone. È un’esperienza ambient fredda e dissociata, ma, ciò nonostante, non priva di sfumature di luce e di momenti di calore.

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