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Valente – Radio Sky

2023 - Dischi Soviet Studio
new wave / dance / electro pop

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Tracklist

1. Radio Sky
2. Fly
3. Children Off The Beat
4. Bring Back The Magic
5. City Of Water
6. Smile
7. Walls Of Love
8. A Dance In The Night
9. Love Of My Life (feat. Jason Lindner)


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A distanza di tre anni dall’EP “Controllo”, realizzato in pieno lockdown, Valente (stage name di Claudio Valente) torna con un nuovo lavoro, “Radio Sky”. Dopo aver rivestito il ruolo di lead vocalist e di autore in band quali Art Déco e Holidays Futurisme, per poi passare all’attività di solista e alla scrittura in italiano, il cantautore veneziano torna in questo album a utilizzare la lingua inglese come veicolo espressivo. Le nove canzoni nascono da un’ispirazione di base new wave per svilupparsi in un sound dal beat sostenuto e dance floor oriented, in cui predominano sonorità vintage di stile anni Ottanta, mentre nei testi prevalgono lirismo, con qualche spunto di carattere personale, e simbolismo.

Come ha spiegato l’artista stesso, i brani nascono da una visione lucida e cupa della contemporaneità che, con il suo consumismo sfrenato, anche culturale, “mastica e sputa” tutto in fretta senza trattenere nulla, schiaccia l’individualità, svuota di senso l’esistenza e suscita depressione negli individui. Le tracce del disco, pur volendo riflettere questa moderna waste land (descritta in brani quali Fly, Dance In The Night, Children Off The Beat, Walls Of Love) invitano però anche ad una reazione contraria (Smile, Love Of My Life), reclamando la necessità di un ritorno alla magia e all’incanto nella vita reale (Bring Back The Magic) ed esprimendo un desiderio di rinnovamento, magari grazie al potere catartico della musica stessa. Riflessioni esistenziali percorrono dunque tutto il lavoro, come un fil rouge che lega tra loro, quasi fossero pagine di un diario, i testi di tutte le tracce: lo sguardo dell’io lirico si rivolge all’orizzonte stellato o verso i limiti della routine quotidiana, mentre il senso di inadeguatezza a volte attanaglia l’anima e la via d’uscita può essere la ricerca della propria individualità, la nascita di un sentimento o, anche solo momentaneamente, un tuffo nella nightlife. 

La Radio Sky della title track è l’emittente che dall’universo invia segnali, visioni e suggestioni nel corso di tutta la nostra parabola terrena, in cui a volte brilliamo come astri, talvolta invece sperimentiamo dolore e sofferenza sprofondando in un buco nero, per poi infine perderci di nuovo nell’infinito. All’onnipresente e, ossessionante connessione tecnologica a cui siamo abituati il songwriter contrappone il concetto di una connessione più ampia, che invita a sintonizzarsi sulle sue onde esoteriche e dona una visuale inedita su tutto ciò che ci circonda. Si guarda poi ancora al cielo in Fly: qui l’osservazione del volo di un pettirosso è l’occasione per una riflessione sullo sforzo di chi sperimenta ogni giorno la propria condizione senza la possibilità di librarsi in alto e di alleggerirsi dalle incombenze quotidiane. Children Off The Beat vuole invece dare voce a coloro che si sentono eternamente fuori dal coro e, pur subendo la fascinazione dell’attualità, perseverano nel voler procedere “in direzione ostinata e contraria”, senza assecondare ii ritmi imposti dalle convenzioni, dalle mode, dai media. Un omaggio al luogo che ha dato i natali al cantautore, Venezia, è poi contenuto in City Of Water. Nella suggestiva scenografia della città lagunare i ricordi dell’io lirico si intersecano all’affermazione dell’eterna bellezza della natura e dell’arte, valore imperituro che contrasta con l’effimera modernità.

Un altro volto urbano, quello di una generica metropoli in cui impera l’alienazione, si mostra poi in A Dance In The Night, in cui una liberatoria danza notturna è l’unico modo per restare vivi. Anche l’amore può avere due facce: in Walls Of Love – in cui il riff di chitarra dialoga con un beat ossessivo, a voler sottolineare uno stato d’animo quasi claustrofobico – esso può diventare una prigione e anche il romanticismo o l’erotismo possono essere armi di manipolazione; in Love Of My Life, invece, il sentimento può restituire significato ad un’esistenza smarrita, chiudendo l’album con una nota di speranza. Da segnalare, in questo brano, la partecipazione di Jason Lindner alle tastiere, già collaboratore di David Bowie nell’album “Blackstar”.

Ascoltando “Radio Sky” la sensazione è quella di fare un viaggio a ritroso agli Eighties, quasi che il disco fosse composto dai “lost tapes” di un artista di quegli anni, pervaso com’è da echi di sonorità inconfondibili, che rimandano a Depeche Mode, Cure, Simple Minds e, più in generale, alla new wave e all’elettropop di allora. Le atmosfere di alcuni brani, fra tutti City Of Water e Fly, sostenuti dalla suadente vocalità e dalla sognante melodia, sono di indubbio fascino, mentre il beat elettrodance di altri pezzi ci catapulta in atmosfere e territori di quasi quarant’anni fa, ben familiari a chi ha vissuto quel decennio, magari da adolescente come la sottoscritta. 

Ci si chiede, però, a chi si rivolga questa operazione discografica – pur di ottima fattura, dagli arrangiamenti impeccabili -: ai nostalgici di un’era o alle nuove generazioni, che a volte non disdegnano la riscoperta e il revival? Lasciamo la risposta agli ascoltatori… 

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