Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

American Grandma – Rare Knives Of Light

2023 - Autoproduzione
slowcore

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. All Hands Lost
2. Hope Loop
3. Stone Cross
4. Shenna
5. Second Spring
6. Lead
7. No More Guns In the Valley
8. Third Winter


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Un sound diretto e intimo prende forma nel percorso onirico degli American Grandma, che in questo nuovo entusiasmante lavoro in studio esplorano spazi armonici sfociando in un turbine di suoni ricercati e sognanti. Il duo americano nasce a Denver nel 2015 nel solco di un sound prettamente shoegaze e di un’ariosa atmosfera vintage che si traveste di attimi lenti e disarmanti vicini allo slowcore. Il tutto gira attorno alla voce sensuale ed espressiva di Jensen Keller (vocalist e chitarrista) poggiata su tappeti sonori di pura confessione fautori di un enigmatico processo interiore. Nel nuovo “Rare Knives Of Light”, prodotto per l’etichetta Clandestine Label Services, si svela un maestoso e profondo spettacolo da gustare ad occhi chiusi.

All Hands Lost è il biglietto da visita iniziale, il tocco soffuso delle voci invita l’arpeggio malinconico a ritrovarsi in un paradiso di anime lontane. La sua delicata armonia ci trascina in un luogo sicuro e confortevole. Segue il ricordo sensibile di Hope Loop, un dettagliato racconto evocativo. La chitarra dormiente qui si accende con un timbro orientaleggiante, viaggiando sul riverbero melodico dal mood spirituale che si tinge di oscurità. La batteria infine si esprime al meglio sul bridge pulsante e particolare. Stone Cross è una canzone stupenda, soffice e incantevole, con il sound ovattato e sognante della ritmica che procede a rilento fino a chiudersi silenziosamente in un sogno triste e desolante. Il timbro acustico e ipnotico di Shenna mette in risalto un’ennesima composizione ben orchestrata.

Nella seconda parte del disco ha inizio una potente sperimentazione e a darne il via è la morbida atmosfera di Second Spring, un brano leggero e breve che narra di una seconda possibilità dopo tanti errori. Ritroviamo lo stesso tiro in Lead, in cui simbiosi lunare ed eccentrica della voce con i cambi accoglienti della chitarra danno vita ad un percorso parallelo godibile. Chiudiamo con la suite strumentale No More Guns In The Valley e con il mistero struggente di Third Winter, che ci cullano a dovere fino alla conclusione del disco.

Gli American Grandma si confermano con un disco importante ma di facile ascolto, in cui le trame e il ritmo si incastrano in un vortice caratteristico e propositivo carico di sentimento.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni