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Silver Moth – Black Bay

2023 - Bella Union
post-rock / shoegaze

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Tracklist

1. Henry
2. The Eternal
3. Mother Tongue
4. Gaelic Psalms
5. Hello Doom
6. Sedna


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È un racconto familiare e intenso quello che si sviluppa nell’album d’esordio del nuovo collettivo post-rock Silver Moth, nato dall’incontro artistico tra la cantante scozzese Elisabeth Elektra, il chitarrista Matthew Rochford (Abrasive Trees) e Stuart Braithwaite, storico chitarrista dei Mogwai, che danno vita ad un emisfero dolce e malinconico, in cui il timbro post-rock si mescola a tematiche care allo shoegaze. Il disco, firmato dalla label inglese Bella Union, si intitola “Black Bay” e prende il nome dallo studio dove il gruppo ha iniziato la produzione, situato sull’isola di Lewis in Scozia.

Con il singolo Mother Tongue, che ha anticipato l’uscita dell’album, la band si cimenta subito con una scrittura silenziosa, che si culla dolcemente sull’arpeggio di chitarra e sul passaggio vocale di Elisabeth, colorando una drammatica sensazione all’interno di una mente abbandonata a un destino difficile. Poi, ad intervalli audaci, le distorsioni iniziano a svegliarsi insieme ad un pianoforte prezioso per lasciare una testimonianza del passato in un mondo che si riflette in un’immagine surreale. Andiamo in ordine, però, con l’apertura delicata di Henry: qui l’inebriante raggio orchestrale della chitarra viaggia alla perfezione in un’atmosfera stupenda, e con la voce distoglie la mente in un atto curato e ricco di emozione. The Eternal è invece una poesia della cantante dedicata ad una cara persona defunta, ed è la connessione con l’aldilà, urlando al cielo una preghiera triste e evocativa. Il tempo delle percussioni e il riverbero di fondo completano una delle opere più riuscite del disco.

Gaelic Psalms è una canzone magnetica che rende omaggio allo scrittore Gerard Rochford, un insieme di versi pronunciati allo scorrere di questa vita sopra il rumore di un fiume dormiente. Ecco poi il momento della composizione orchestrale Hello Doom, una suite infinita e monumentale che prende vita e muta forma nei suoi lunghi 15 minuti di durata. Una vibrazione sofisticata che unisce la luce all’oscurità, una traccia complessa che ci trascina in un limbo duro e infernale. Infine chiudiamo con Sedna e il suo paesaggio ambient, in cui un synth tremolante si evolve in uno spazio rumoroso fatto di feedback di chitarra focalizzati in una produzione unica e equilibrata.

Black Bay” è un album potente con il quale i Silver Moth trasmettono la sensazione di dolore represso in un celestiale incantesimo, collegando insieme diversi stati d’animo in un’opera unica. Benvenuti.

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