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Cani Dei Portici – Hype For Nothing

2023 - Time To Kill Records
noise / dogcore

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Tracklist

1. Intro  
2. Break Away  
3. ASAP   
4. Hype For Nothing  
5. Disappointment Waltz   
6. Farfalle 
7. [Untitled](ghost track) 

 


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Stai tranquilla Sara, non farti prendere subito dall’emozione anche se sei tentata di fare come tutti quelli che gridano al capolavoro sentendosi critici assoluti soltanto perché una cosa gli piace tantissimo.

Sì, ok, un album com che parte con così tanta violenza ispirata a temi quali “la delusione delle aspettative della vita, speranza e sogni irraggiungibili, sforzi compiuti per non ottenere nulla: migranti africani e asiatici che non arrivano in Europa attraverso le peggiori traversie, un lavoro soddisfacente o una buona pensione mai raggiunta, una morte prematura, il rinvio a tempi migliori di ciò che vorremmo fare e, spesso, potremmo farlo” se non è un capolavoro cos’altro mai dovrebbe essere?

Però, lo vedi? La violenza a metà di Break Away diventa meditativa e mistica, a tratti cinematografica grazie alle corde di Claudio Adamo. Ecco, appunto, come faccio a non gridare “capolavoro” mentre chitarra e batteria salgono di ritmo e tornano ad essere presenti seppure con un approccio più doom e meno noise? No ma poi senti, ascolto queste parti corali meccaniche che serpeggiano tra le melodie. Quanta cattiveria, quanta disillusione estraniante!

In questo album il controllo della melodia, del caos e dei silenzi è formidabile. Si riesce a passare da ambienti che portano nostalgia ad altri che sono un bagno di sangue con una cura indescrivibile. È un ascensore di emozioni fatto di metal metallico flagellato dalla batteria di Demetrio Spousinho. Ad un certo punto gli strumenti si muovono come un solo essere ed ecco che nella title-track interviene il tempo come presenza divina, messaggio in codice Morse, come uno stupidino scanzonato che si fa beffe dell’ascoltatore creando qualcosa di unico. Sembra una feroce macchina da scrivere che alterna l’industrial al math-rock, il progressive italiano che fece la storia negli anni ’70 al noise anni ’90 made in U.SA. divenendo un enorme ululato alla vita, un vaffanculo bello potente gridato a pieni polmoni. E scopro cosa sia il Dogcore! 

Il tempo in Disappointment Waltz è un quindicenne punk che salta una corda di filo spinato, si burla di noi e infine si tramuta in una successione prog-metal pazzesca e, tra una risata ed un pugno nei denti, eccoci arrivati a Farfalle, brano ripetitivo, ossessivo, sussurrato ed infine urlato in italiano e non me ne vogliano i protettori del cantato anglofono se torno a ribadire che ognuno deve cantare come vuole ma quando lo fa nella sua lingua madre è un valore aggiunto, non tanto perché ho ideologie patriottiche sulla difesa dell’italianità ma proprio perché penso che tramite i vocaboli che si conoscono da sempre si riesca a dare una poetica brutale o d’amore, triste o serena che con parole estranee non è possibile. Persino il suono della pronuncia tramuta le parole e dunque una melodia. Si arriva così ad un finale elegiaco, ubriaco e senza titolo, denominato giustappunto Untitled che fa da ghost track ma anche da punto di chiusura.

Vabbè, credo di essermi innamorata. Dunque, come faccio a non dirlo, a non proclamarlo tanto più che adesso sono pure di parte che “Hype For Nothing dei Cani Dei Portici è un capolavoro? C A P O L A V O R O! Ecco, l’ho urlato. I vicini di casa mi hanno sentita.

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