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Ropsten – Alamogordo

2023 - Shyrec
post-rock / kraut

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Tracklist

1. Benidorm
2. Buddhabrot
3. Hokkaido
4. Blue Sky Rangers
5. Milano2
6. Alamogordo
7. Hungry Hungry Hippos
8. A Million Hours Of Service


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Quartetto italiano di Cornuda, nel trevigiano, i Ropsten presentano il loro secondo album uscito il 21 aprile. “Alamogordo ne è il titolo. Alamogordo è una località del New Mexico che nel 1945, il 16 luglio, ha ospitato il mostruoso primo test atomico che ha preceduto di pochi giorni il lancio delle bombe su Hiroshima e Nagasaki; oltre all’aver subito un’altra porcata, da parte della Warner, era il 1983, che nei pressi di quelle terre seppellì vagonate di cartucce (e cartuscelle) dei loro difettosi videogiochi Atari.

L’album è uno strumentale e sfodera 8 brani che dovrebbero sortire un effetto apocalittico, come parrebbe suggerire il video della super signature track Alamogordo, il quale cattura per la sua accattivante e multicolorata ripresa un ultimo allegorico giro di giostra sopra un mondo ormai cambiato compiutamente. E secondo me per metà parte riescono alla grande nell’intento, grazie alla narrazione sonora dell’album, risultante in termini di output assolutamente affascinante, ed è cioè quello che ne costituisce l’altra corposa metà.

Lo scenario futuro e distopico, capace di interessare le sorti dell’umanità, offre slancio ispiratore per riflettere sulle nascenti prospettive delineate dai nuovi assetti socio-culturali e organizzativi che il tempo prossimo ci prospetterà, grazie ai progressi della tecnologia che, volenti o nolenti, trasformeranno anche l’umanesimo che ci appartiene.

Se le influenze esplicitamente post-rock e provviste di riferimenti assimilabili allo space e al kraut (quanto alla musica elettronica e al trip hop) sono evidenti, il rendimento sonoro si fa invero personale e ciò significa il non aderire all’uno o all’altro stilema in fotocopia, trovando a nostro godimento un mix allettante di leggera profondità musicale.

I Ropsten presentano una intensa, vaga linearità di suono, nel caso si volesse configurare una rappresentazione grafica delle suggestioni passanti durante l’ascolto, che dà adito a creare una sinestesia cromatica che pone l’arancione in tono cardine, sino a digradare al bianco accecante, esplodendo in un bagliore diffuso di groove ed energia sostenibile atta a proiettarli vettorialmente in zone di frontiera dell’atmosfera terrestre.

L’ambiente rarefatto e la posizione da film di fantascienza incorniciano i nostri alfieri, iconici del viaggio, ad altezze divine e da lassù li si vede ruotare attorno al globo, facendoci avvertire le variegatissime alternanze di luce, altresì climatiche e paesaggistiche esperite, sorbendo totalmente l’impatto dei raggi solari sulla superficie del loro ultra-luminoso abitacolo astrale, orbitante oltre le nuvole, da cui è impossibile non scorgere, appena ‘poco’ più in là, lo sterminato scuro cosmo che gli si para immane dinnanzi. Alta magia!

Il suono sembra tangibilmente aperto e solare, vive di immaginativi chiaroscuri liminari, coinvolto in folate ritmiche magnetiche e veloci, ma anche in sospensioni e quiete dilatazioni, congegnando il miglior commento musicale adatto all’esperienza unica che si sta vivendo, l’unione di cielo e terra compresa nel portentoso spettacolo di cambi pulsanti di ritmo, avvolgenti, affascinanti (ecco injectata la sublime A Million Hours of Service, come esempio efficace) e che emozionano in itinere sublimando il battito cardiaco, mentre gli strumenti affrescano il tempo e la materia, evocando l’estasi prolungata dei sensi.

La continua ricerca ha portato i Ropsten a una soluzione sonica molto personale, fusa in un elegante alt rock”, mi pare una definizione centratissima servita dalla loro etichetta indipendente, la Shyrec.

Alamogordo” è disponibile su CD, digital download e streaming. Registrato e mixato da Edoardo Pellizzari all’Overdrive Recording Studio di Treviso. È stato masterizzato by Collin Jordan nel glorioso studio The Boiler Room, a Chicago, e si avvale dell’artwork stuzzicante di Michele Spinnato.

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