The Lemon Twigs – Everything Harmony

Quando, in pochi anni, passi dall’essere un duo di giovanotti newyorkesi appassionato di musica a quella che negli States chiamano the next pop music big thing, un po’ di capogiro può anche essere naturale. Se però di cognome fai D’Addario e la tua band si chiama The Lemon Twigs non solo resti bello dritto sulle ginocchia, ma ingrani la marcia superiore e diventi una star internazionale, nonostante l’idea fissa di non schiodarsi dalla dimensione indie.

Il duo di Long Island, che nel 2018 aveva sfornato quel piccolo capolavoro di “Go To School”, torna a distanza di tre anni dal pur buono “Songs For The General Public” con la grande novità del cambio di etichetta (indipendente, of course), dal momento che per “Everything Harmony” hanno lasciato la britannica 4AD e si sono accasati alla brooklynianissima Captured Track. Ma non è la sola buona nuova. I Twigs hanno recentemente raccontato di essere stati scritturati per le musiche e la recitazione in uno show televisivo, una fiction che avrebbe dovuto narrare le vicende di un’immaginaria rock band anni ’70. Scritta la colonna sonora e registrati gli episodi, una causa legale che ha visto soccombere la casa di produzione ha impedito definitivamente la messa in onda dello show.

È questo il punto di partenza di “Everything Harmony”, che parla dello scorrere della vita e dei suoi cicli. Non esistono perdite definitive: qualcosa che va lascia il posto a un’altra che arriva, tutto è sostituibile. L’arpeggio acustico di When Winter Comes Around apre la strada a un cantautorato delicato ed empatico, un aliante che vola tranquillo sulla brezza creata da In My Head e che poi si scioglie nella struggente ballad sentimentale Corner Of My Eye, primo singolo estratto dal disco.

Parte così un’altalena emozionale che difficilmente si discosta dalla pacatezza di lenti come Any Time Of Day, I Don’t Belong To Me, Every Day Is The Worst Day Of My Life, What Happens To A Heart e Born To Be Lonely. Gli unici momenti in cui i ritmi si alzano e rendono l’ascolto più disimpegnato si rintracciano in What You Were Doing, nella title track e nella più energica Ghost Run Free.

L’intento di “Everything Harmony” è evidente fin dalle prime battute e viene portato coerentemente avanti fino al termine: i Lemon Twigs mettono a segno un ottimo colpo cantautorale e intimista. Non è dato sapere se i pezzi siano autobiografici ma poco importa, perché tutte e 13 le tracce girano intorno a vicende umane semplici e quotidiane. Dentro c’è il vissuto di Michael, quello di Brian e di chiunque altro ad ogni latitudine della terra.