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Dave Lombardo – Rites Of Percussion

2023 - Ipecac Recordings
cinematic metal / world music

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Tracklist

1. Initiatory Madness
2. Separation From The Sacred
3. Inner Sanctum
4. Journey Of The Host
5. Maunder In Liminality
6. Despojo
7. Interfearium
8. Blood Let
9. Warpath
10. Guerrero
11. Vicissitude
12. Omiero
13. Animismo


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Credo siano poche le persone che ancora non conoscono Dave Lombardo, ma voglio comunque rinfrescare la memoria e renderlo accessibile agli sconosciuti.

Questo musicista cubano premiato dalla Recording Academy con due vittorie ai GRAMMY Award e quattro nomination è uno dei più grandi, se non il più grande batterista del Metal; amante di Kiss, Santana, Led Zeppelin e Tito Puente, ha rimodellato il panorama della batteria heavy metal e come tutti i grandi della musica non è riuscito a farsi bastare soltanto un genere musicale nell’arco di buona parte della vita ed infatti vanta molte collaborazioni, tra le quali per prima va sicuramente ricordata la sua presenza come co-fondatore degli Slayer (per favore, non fatemi dire chi sono gli Slayer, persino quando il Metal mi stava sulle palle e non c’erano YouTube o Wikipedia lo sapevo…). Al di fuori da questa band lo ritroviamo poi con Fantômas, Suicidal Tendencies, Testament, Misfits, Grip Inc., Mr. Bungle, Dead Cross, addirittura John Zorn e molti altri compresi gli artisti visivi SceneFour. E poteva poi forse farsi mancare un progetto con la moglie Paula? Chiaro che no, quindi eccolo pure nei Venamoris.

Incredibilmente però il nostro Dave Lombardo non aveva ancora realizzato un lavoro completamente in proprio. E allora togliamoci lo sfizio e facciamo pure questo! Questo sfizio però non è un capriccio nato dall’oggi al domani, Lombardo stesso infatti dice che fu Mike Patton nel lontano 1998 ad averlo ispirato e spinto ad intraprendere tale percorso. Ma è dal 2018 in poi, in particolare nel periodo della pandemia portata dal Covid-19 (2020/2021), che il nostro eroe trova finalmente il tempo per sviluppare seriamente e portare a conclusione “Rites Of Percussion”, che però non è un album esclusivamente di percussioni, bensì un lavoro misto creato tramite due set di batteria differenti, una grancassa da concerto, un timpano, un pianoforte a coda, maracas, gong cinesi e sinfonici, tamburi nativi americani, congas, timbales, bonghi, batás, wood blocks, djembes, ibos, darbuka, tube toms, cajóns, cembali ed una serie di shaker…ed io durante l’ascolto mi rendo conto troppo tardi dell’enorme responsabilità che mi sono presa avendo scelto di recensire questa bomba, ma ormai però devo farlo e lo farò; così con onore (ed eccitazione) mi butto nella battaglia.

Si muove tra improvvisazione libera, poliritmia e sovraincisioni questo album. Dave Lombardo sembra spostare l’aria, smuovere la terra ed abbattere il cemento. Picchia come un pugile, senza freno, lasciando di tanto in tanto qualche spazio di respiro tra un ritmo e l’altro, crea immagini cinematografiche: a tratti sembra di essere dentro ad “Akira” ma anche in “Jumanji”, nel bel mezzo di un rito tribale in “Cannibal Holocaust” e nel casino metropolitano di “Birdman”. In “Rites Of Percussion” vai di corsa verso una meta imprecisata e ti fermi sull’estremità di un burrone che non avevi considerato per buttarti poi di sotto, fino giù in fondo con un gran balzo. Vedi scivolare via tutto il tuo tempo, ti ci aggrappi e ti lasci andare tra le poliritmie di bossanova-metal che ti fanno danzare fino alla follia come in “Climax” di Gaspar Noé. Questo è un album che ti spinge a riascoltarlo in loop fino a quando qualcuno non ti viene a fermare. 

Vorrei scriverne ancora, poiché ogni ascolto mi porta a nuove conclusioni come spesso capita con qualcosa che ti prende ma preferisco finire citando le parole di Lombardo stesso che mi hanno colpito tanto quanto questo suo lavoro:

La musica che negli anni mi ha commosso è davvero tanta. In particolare, ho trovato ispirazione in album come “The Best Of Irakere“, “Rhythms Of Rapture: Sacred Music Of Haitian Vodou“, “Sacred Sounds Of Santeria” di Raul J. Canizares e Yoruba Drums from Benin, West Africa. Quando lo stato spirituale della mente incontra il ritmo, sembra molto più profondo di un semplice battito ed attinge al nostro Io più intimo

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