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The Damned – Darkadelic

2023 - earMUSIC
gothic rock

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Tracklist

1. The Invisible Man
2. Bad Weather Girl
3. You're Gonna Realise
4. Beware of the Clown
5. Western Promise
6. Wake the Dead
7. Follow Me
8. Motorcycle Man
9. Girl I'll Stop at Nothing
10. Leader of the Gang
11. From Your Lips
12. Roderick


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Leggendo la lista delle uscite di questi mesi ho messo rapidamente in fila U2, Depeche Mode, Metallica, Mudhoney, Everything But The Girl e mi è venuta in mente una battuta di Omar Fantini: non si esce vivi dagli anni ’80. La verità è che di quel decennio probabilmente non ci libereremo mai, e in fondo nemmeno vogliamo farlo. Pur essendo nati nella decade precedente, The Damned ne sono un piccolo emblema per almeno due motivi fondamentali. Il primo è, nonostante la militanza dalla prima ora, l’aver proiettato il punk nel decennio successivo; il secondo – per caso o per destino – vuole il loro primo scioglimento nel 1989.

Da sempre accostati al filone gotico dell’immenso troncone post-punk, la band di Dave Vanian e di Captain Sensibile ha sempre rappresentato la variante più colta e riflessiva, in alternativa agli istinti urlati (e urlanti), del punk primordiale. Tuttavia è impossibile definirli “soltanto” una band post-punk o – più nello specifico – gothic rock: i Damned negli anni sono stati tutto assieme jazz, fusion, pop, demenziali e al contempo dispensatori di citazioni artistiche divise tra letteratura, poesia e teatro. 

A distanza di cinque anni dall’ultimo album di inediti, il buon “Evil Spirits”, il quintetto di Londra torna quindi in grande stile con “Darkadelic”, contando da subito sul trascinante singolo The Invisible Man, tra ambientazione garage, variazioni di tempo un’inverosimile squarcio psichedelico a costituirne il midollo. L’oscurità, scandita da un inquietante organo, prende il sopravvento in Bad Weather Girl, qualcosa di addirittura avvicinabile al prog. Il trittico iniziale è concluso da You’re Gonna Realise, breve e di impostazione più semplice.

È uno snodo, un punto di passaggio che conduce a Beware of the Clown, un pezzo che ricorda ancora una volta quanto i Damned siano una band dall’anima sixties-garage. Poi un lungo respiro, preso con Western Promise, prima di sgasare di nuovo con Wake The Dead, Follow Me e le adrenaliniche Motorcycle Man e Girl I’ll Stop at Nothing. La gradevole Leader of the Gang funge da preludio alla malinconia via via crescente che si respira nella doppietta finale, composta da From Your Lips e dalla struggente Roderick

Attraverso “Darkadelic”, i Damned mandano diversi messaggi. Il primo è per i fans: questo non è un disco registrato tanto per onorare il contratto o racimolare qualche (ben pagata) data in giro per il mondo. “Darkadelic” è un discone, sicuramente ai primi posti tra quelli incisi dai “grandi vecchi” sopra citati. Il secondo è per gli appassionati di musica in generale, ed è riferito alla solita pigrizia con la quale si apostrofa la musica di nuova uscita come scarsa o eccessivamente nostalgica. 

L’ultima chiamata è per l’industria musicale. Vanian e soci dicono di aver dissipato gran parte del budget a disposizione in cibo e (soprattutto) alcol, dovendo infine risparmiare sull’affitto dello studio di registrazione. In un certo senso hanno tenuto un comportamento da scapestrati, ma anche da rocker vecchia maniera. Come sono riusciti a portare a termine un disco venuto fuori poi così bene? Non è tutta esperienza e qualche contatto in grado di offrire una cantina da qualche parte. È conoscenza, idee, qualcosa che non si acquista investendo in base ai follower sui vari canali social-musicali. Se si firmassero più contratti in base alle idee in giro ci sarebbero più “Darkadelic” di cui parlare, e il mondo sarebbe un posto migliore.

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