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Thysia – Islands In Cosmic Darkness

2023 - Chaos Records
black metal

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Tracklist

1. Psallo
2. Scorched Bronze Earth
3. Phrenes
4. Nexus Of Cataclysmic Forces
5. Communicating Halls Of The Netherworld
6. Moira Krataià
7. Spiritual Desert
8. Islands In Cosmic Darkness


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L’interscambiabilità dei membri delle band metal è cosa nota, difficile trovare un musicista undeground che non abbia almeno 2-3 progetti all’attivo. A maggior ragione se si tratta della scena italiana, anzi veneta, con Nefasto, artista di origini siciliane, che ha un’idea nuova in testa e invita nel suo studio di Cavaso del Tomba due membri dei Nox Interitus, Nihil e Mystyr (noto anche come batterista dei Messa) per costruirla insieme. Post-pandemia, Nefasto lascia perdere le parti vocali ed entra un altro membro dei Nox Interitus, Fenrir, per completare il progetto.

Perché abbiamo rimarcato le origini di Nefasto? Perché “Islands In Cosmic Darkness” nasce come primo disco dei Thysia, un nome che richiama la tradizione ellenica nel sud Italia: erano i sacrifici rituali, che terminavano con la consumazione dell’animale sacrificato. L’idea di fondo è quella di fare black metal in forma ortodossa alla tradizione scandinava, facendo però convergere elementi della mitologia greca, soprattutto nei testi.

Nel disco emerge tutta la volontà di un approccio rituale, loro stessi nelle interviste ne parlano come “la nostra prima offerta”. La musica è disciplinata e funzionale a un’idea di fondo, è una cosa che emerge in modo evidente nelle parti di chitarra dello stesso Nefasto il quale tende a dirigere la musica rimanendo per lo più sul tremolo, senza sovrastare gli altri strumenti, e senza cercare inutili assoli o altri tipi di ghirigori.

I pezzi, perennemente cupi, restano in bilico tra spinte più veloci (vedi l’esordio di Psallo o Moira Kratalà) e atmosfere più tendenti all’ipnotico. Su tutti, il pezzo più interessante risulta il penultimo, Spritual Desert, dove alternando tempi in tre e quattro quarti la tensione aumenta con la dinamicità degli stacchi. Nel complesso, un disco che non disdegnerà chi apprezza un black metal più classico con contaminazioni limitate (in questo caso, ai testi).

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