Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Vinicio Capossela – Tredici Canzoni Urgenti

2023 - Parlopone / Warner
songwriting

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Il bene rifugio
2. All you can eat
3. La parte del torto
4. Staffette in bicicletta (feat. Mara Redeghieri)
5. Sul divano occidentale (feat. Bunna, Sir Oliver Skardy, Raiz)
6. Gloria all’archibugio
7. Ariosto Governatore
8. La crociata dei bambini
9. La cattiva educazione (feat. Margherita Vicario)
10. Minorità
11. Cha cha chaf della pozzanghera
12. Il tempo dei regali
13. Con i tasti che ci abbiamo


Web

Sito Ufficiale
Facebook

All’interno di un ambiente musicale sempre più All you can eat, fortunatamente si può contare su alcuni artisti fuori menù che hanno la capacità di salvaguardare i propri lavori dall’indigestione discografica derivante dalle piattaforme digitali. Uno tra questi è Vinicio Capossela che dal ’90 (anno di pubblicazione del suo album d’esordio “All’una e trentacinque circa”) ad oggi, in più di trent’anni di carriera, in tutti i suoi album è riuscito a fotografare nitidamente la realtà da un punto di vista diverso rispetto a quello comune, indipendentemente da qualsiasi vincolo stilistico o commerciale. Divincolandosi tra tutte le categorie che nel corso degli anni hanno diviso la scena musicale italiana, Capossela racconta sempre e comunque in chiave universale il presente. Trascende da generazioni alfabetiche, opinioni sul politically correct o qualsiasi altro inutile dilemma turbi il resto dei suoi colleghi, per dettare un bollettino realistico dal XXI Secolo che vede come protagonisti principali guerre, consumismo e disuguaglianze.

Con il nuovo disco, “Tredici canzoni urgenti”, l’artista coniuga la sua classica impronta didascalica e molti dei suoni che hanno caratterizzato la sua discografia con elementi moderni che permettono all’album di non risultare ripetitivo. È un continuo sali e scendi tra atmosfere eccentriche e frenetiche che accompagnano l’ironia con cui Capossela in molti casi tratta temi difficili e pezzi più diretti che, invece, riflettono nella melodia la cupezza dei testi. Le collaborazioni accentuano questa ecletticità. Ogni ospite fonde democraticamente il suo stile con quello del cantautore senza deviare totalmente il concept dell’album né tantomeno eclissarsi al suo interno. La bipolarità di Staffette in bicicletta è la cornice ideale per l’intensità della voce di Mara Redeghieri, capace di passare velocemente da un “clima” all’altro.

Bunna, Sir Oliver Skardy e Raiz portano il reggae nel pezzo più energico dell’album, Sul divano occidentale, con una parte elettronica scatenata e un testo ripetitivo ed orecchiabile. Ogni musicista porta con sé anche i suoi valori. Se la quinta rastafariana traccia trattava il tema dell’antimilitarismo, la nona, La cattiva educazione, scritta con Margherita Vicario, parla di patriarcato in maniera analitica, da un punto di vista culturale, con un’estrema delicatezza sia sonora che dialettica.

Molti brani rimangono ancorati saldamente ai lavori precedenti. Il bene rifugio, La parte del torto, Gloria all’archibugio o Ariosto Governatore rappresentano l’esperienza di Capossela, ma non aggiungono nulla di nuovo alla sua discografia. Il resto dei pezzi di pone a metà approfondendo generi accennati già da Capossela in passato come la ballata, il waltz, il jive e il cha cha cha.

Nell’insieme “Tredici canzoni urgenti” è caratterizzato da un equilibrio di fondo che può essere visto come un elemento sia positivo che negativo. Al suo interno si alternano pesi e contrappesi che in alcuni casi si esaltano tra di loro mentre in altri si annullano. Questa caratteristica potrebbe dividere il pubblico nel classificare il disco, ma non potrà mai mettere in dubbio l’abilità compositiva e narrativa di Vinicio Capossela imperturbabile dal tempo o dalle mode musicali.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni