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Sacrobosco – IVXVI

2023 - Trovarobato
IDM / elettronica

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Tracklist

1. Pearl
2. Anytime
3. Illish
4. On Four Walls
5. Aerials
6. Cauto
7. Faint
8. Hashimoto


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Palindromo nel nome e nel suono, “IVXVI” di Sacrobosco è un viaggio che corre all’indietro per proiettarsi in avanti, verso il futuro. Avete presente la sensazione che si prova quando si viaggia in treno sulla seduta rivolta al contrario rispetto al senso di marcia? Questo è quello che ho sentito ascoltando il nuovo lavoro di Sacrobosco, il progetto di musica elettronica di Giacomo Giunchedi, musicista abruzzese di base a Bologna, uscito venerdì 5 maggio 2023.

Composto da suoni analogici e digitali ricamati insieme in un intreccio IDM costruito da stamps di derivazione soprattutto jazz e rimodellati attraverso processi di time-stretching e detuning, “IVXVI” è un disco che sa farti trasportare in un’altra dimensione, in uno spazio parallelo, incandescente e fluido dove la materia si identifica con il personale sentire dell’ascoltatore. Il disco si apre con Pearl ed è subito come entrare nelle fauci di una bocca in un ambiente quasi abissale dai forti richiami vocali e ritmici che, trasformandosi e unendosi a synth pesanti e distorti, creano un senso di spaesamento e stupore. Ed è proprio in quel vuoto che emerge liquida e profonda Anytime, uno dei brani più interessanti dell’album e di cui è disponibile un videoclip dove l’artista indossa le maschere dell’artista romana Susana Ljuljanovic. In Illish sembra di stare dentro il cavo orale, all’interno di una caverna dove elementi metallici quasi luminosi aprono lo sguardo su orizzonti ancestrali, unici e inediti. 

A mano a mano che ci si spinge all’ascolto, con On Four Walls prima e Aerials, Cauto e Faint poi, il caos prende spazio e significato nel suo rivelarsi: è un po’ come stare dentro ad un cambiamento in continuo mutamento perché la distorsione, elemento centrale dell’album, è espressione di un equilibrio tra opposti che non si realizza mai fino in fondo. Hashimoto, ultima traccia dell’album, è il mio brano preferito perché, grazie alle sue linee melodiche, a spirale, e a una ritmica sottilissima, quasi fragile, ho potuto ripercorrere tutto il viaggio a ritroso avvolta da un’onda rigenerante, fresca e leggera. 

“IVXVI” inaugura la collaborazione dell’artista con la casa discografica Trovarobato, ma è solo il primo capitolo di due opere gemelle che racchiudono otto brani ciascuna. Composto, suonato, registrato e prodotto nel suo home studio, il disco è stato poi mixato insieme a Roberto Rettura presso Lo Studio Spaziale a Bologna e masterizzato da Matilde Davoli presso Sudestudio a Guagnano, Lecce. La foto di copertina è di Gabriele Drago, mentre il progetto grafico è dello stesso Giunchedi.

Attualmente è in tour, con la partecipazione di Paolo Raineri (Ottone Pesante, Junkfood) in alcune date.

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