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The Mon – Eye

2023 - Supernatural Cat
experimental folk / psichedelia / songwriting

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Tracklist

1. The Sun
2. Secret
3. Confession
4. The Manure Of Our Remains
5. This Dark O’Mine
6. Burning From Afar
7. To The Ones
8. Mimmi
9. Where
10. Vampyr
11. Pupi


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Gli Ufomammut, ormai da anni, sono considerati tra i massimi esponenti dello sludge moderno, quello imparentato con lo stoner e lo space rock, grazie ad album come “Idolum” e “Snailking” che, grazie ad un personalissimo connubio dei generi succitati, li ha incoronati come principali portatori della bandiera nera nel mondo, tanto da farli entrare nelle grazie di casa Neurot (per chi non lo sapesse, l’etichetta dei sommi Neurosis).

The Mon è il progetto di Urlo, co-fondatore dei su menzionati, ed è un lavoro che differisce, ovviamente, non poco dalla band madre ma che ne conserva la stessa carica evocativa ed emozionale: “Eye” è un lavoro che scorre sotto pelle, scuro, intarsiato da ballate folk malinconiche e struggenti, ammantate da un velo psichedelico ed elettronico che ne colora ogni anfratto.

Suona come una versione quieta dei Mammut, e questa non per forza è da vedere come una cosa negativa, anzi. Ne escono gemme scure come la pece, a volte come se solo abbozzate, capaci di avvolgere ed estasiare. Un percorso che rimanda ai Neurosis e a Steve Von Till, che qui presta la sua strepitosa interpretazione in quella Confession che si eleva come capolavoro dell’album, a quella capacità di elevare ogni singola plettrata, ogni singola melodia, a qualcosa di altro, unendo la propria band di appartenenza, indissolubilmente, alla sua visione personale. 

Altri ospiti abbelliscono questo piccolo capolavoro, Sarah Pendleton e quell’altro mostro sacro di Colin H.Van Eeckhout degli Amenra che presta la sua ugola in To The Ones, altro tassello indimenticabile. Neo-folk, cantautorato, psichedelia, elettronica, un lavoro tanto semplice quanto ricco, di introspezione, di emozioni.

Accompagnato da una copertina stupenda ad opera sempre dei bravissimi Malleus di cui lo stesso Urlo ne fa parte, “Eye” si schiude come un fiore che pian piano, ascolto dopo ascolto, mostra tutta la sua indimenticabile bellezza.

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