1.Sensi di colpa
2.Capoclown
3.Pillole rosse (feat. Andrea Braido)
4.Firenze
5. Monte Shasta
6.Io mi vesto di nero
7.Giuda Iscariota
8.;onopensiero
9. Mi vuole sigillare (gates)
10.Dipendenza
11.Il mondo è droga
12.Franco
Non è segno di una buona salute mentale essere adattati ad una società malata
Jiddu Krishnamurti
Ho sempre pensato che il rock, il rock ‘n’ roll, il punk, il post punk e molte altre correnti derivate fossero veicoli musicali volti a unire le persone, per andare contro alle ingiustizie, ai poteri corrotti, verso la libertà e la consapevolezza di avere dentro di sè il potere di cambiare le cose e Andrea Ra è uno dei pochissimi portatori sani, almeno in Italia, di questo pensiero.
Bassista, cantante romano e produttore attivo da 25 anni lancia il suo “Urlo Eretico” e in dodici tracce, uscite per la Contempo Records, mette al proprio posto un po’ di cose: al partire dal fideismo dogmatico e cieco, come in Pillole Rosse, causato dalla paura di mettere in dubbio le proprie convinzioni basate non su riflessione personale ma su mollezza di pensiero.
Pezzi come Monte Shasta o Mi Vuole Sigillare spazzano via l’opportunismo propagandistico che sfrutta l’ingenuità, l’esasperazione o la stupidità di alcune persone per screditare chi potrebbe demolire asserzioni che poggiano su fragili fondamenta. Monopensiero, forse tra i pezzi più riusciti dell’album, parla da sé, ma comunque attacca i bisognosi di appartenere alla maggioranza, ovunque questa si trovi.
“Urlo Eretico” è infine imbevuto nella ricerca del motivo per cui spesso le convinzioni sono prigioni che non osiamo oltrepassare per timore di dover semplicemente rivedere la nostra Weltanschauung o di fare la fatica di riflettere. Un rock ironico sprezzante del pericolo che oggi si materializza nella cancellazione, nella censura, Un Les Claypool che però, a differenza di quest’ultimo, ha tenuto fede al senso di fare musica di rottura, che segue l’arte nel suo intento originario in cui essa ci unisce, è un medium, e ben conosce la fragilità del vivere e morire in cui sono presi tutti i viventi.
“Urlo Eretico” è un disco dall’estrema vulnerabilità, una vulnerabilità che si purifica attraverso una catarsi, ma la catarsi presupponeva un capro espiatorio e, in questo caso, il capro espiatorio, sono proprio i Primus; perchè l’arte non giudica la gente, l’arte non è sfogo, al più se la prende col potere, con i Palazzi, dove la bruttura e l’angoscia di un sistema contemporaneo basato sull’anestesia mentale che ci vorrebbe zombi si sublima in energia vitale inarrestabile e unificante, e così, quelli che dovrebbero essere dei morti viventi diventano funamboli, acrobati agilissimi e sarcastici che riescono a farsi beffe di un progetto distopico che li vorrebbe domestici e obbedienti.
Cosa auspica Andrea è che ognuno sia libero di fare le proprie scelte sempre e che la si pianti con questa visione da squallido sistema binario degli esseri umani. E io mi sento vicino ad artisti come Andrea Ra, perché faccio parte dell’umanità.