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Thedus – Hypnosis

2023 - Argonauta Records
post doom / sludge metal

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Tracklist

1. Profondo
2. Regression
3. Stranger Lights
4. Forest
5. The Darkness Prevail
6. Mind Control
7. Labyrinth


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Sempre più profondo e sempre più pesante
Ricordati, per te esiste solo la mia voce

Profondo

Anticipato dai singoli Stranger Lights e Regression, il primo album dei Thedus, “Hypnosis”, è in uscita il 28 luglio 2023 per Argonauta Records.

Il trio parmense, attivo dal 2018, è composto da Roberto Amoruso (chitarra), Ivan Belisardi (basso) e Simone Silvestre (batteria). I Thedus hanno pubblicato nel 2019 l’EP d’esordio “Thedus I” e, insieme ai genovesi Charcarodon, “Live from Uranus”. A fine 2021, dopo uno stop causato dalla pandemia, è uscito “Live Session INSOMNIA STUDIOS”, composto da quattro tracce suonate dal vivo nello studio reggiano.

Per tutta la durata di “Hypnosis” la band emiliana offre all’ascoltatore un post sludge/doom metal abbastanza variegato. I lunghi brani (diversi dei quali sopra i 10 minuti) presentano costantemente riff cattivi, grezzi e pesanti. Tuttavia, all’interno delle tracce trovano spazio anche sezioni atmosferiche, melodiche, a tratti psichedeliche. Non mancano, infatti, arpeggi di chitarra pesantemente riverberati, drones e intermezzi con pianoforte e sintetizzatori (The Darkness Prevail). I Thedus indicano come influenze musicali, tra gli altri, gruppi del calibro di Electric Wizard, Neurosis, Yob, Ufomammut e Sunn O))).

Profondo, il lungo brano iniziale, rappresenta l’inizio di un viaggio negli abissi della mente umana, reso possibile soltanto dal distacco della psiche dal corpo. La voce di un uomo sottopone qualcuno ad una seduta di ipnosi, accompagnando lui e, allo stesso tempo, noi, verso l’abbandono totale dei propri sensi. La base strumentale consiste in lunghi drones di chitarra e basso, senza alcuna sezione ritmica. Solo verso la fine del brano entra la batteria, mentre il ritmo accelera.

Di colpo, ci ritroviamo in Regression, brano che dà inizio al viaggio che ci accompagnerà fino alla fine dell’ascolto. La musica della band ci accompagna attraverso immagini cupe e nebulose evocate dai titoli delle tracce: luci, ombre, foreste e labirinti. Ma è lo scopo di questo viaggio a cui veniamo sottoposti a rappresentare la cosa più allarmante, il vero pericolo in cui incorriamo: la manipolazione mentale.

“Hypnosis” si chiude con Labyrinth, il cui finale riprende, in maniera speculare, le sonorità drone metal della traccia iniziale, quasi a significare la chiusura di un cerchio. Cosa rappresenti esattamente questa chiusura, non ci è dato saperlo. È chiaro però che si tratta di qualcosa di decisamente sinistro.

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