1. The Cold Air
2. Anomie
3. Edge of Teeth
4. Lice
5. Seeking, Marching
6. Molotov
7. A Fitting Compensation
8. H.E.
9. Sour Candy
Un debutto che parte col botto, quello degli statunitensi Corker. “Falser Truths” esce nel primo giorno di settembre, in contemporanea a diversi mostri sacri della musica e forse per questo in pochissimi ne hanno sentito parlare.
Ma quello del quartetto di Cincinnati non è semplicemente un esordio, è un disco forte, potente, illuminante e rigenerante, figlio prediletto di un post-punk a tinte garage e darkwave, punk al punto giusto e originale quanto basta a catturare l’attenzione dei più affezionati. Con il brano The Cold Air si aprono le frenetiche danze, con un trascinante e concitato beat di batteria e la voce di Luke Corvette che subentra pian piano fino a farci immergere dalla testa ai piedi con tutti i vestiti addosso nel movimentato mondo dei Corker.
Troviamo in successione scariche adrenaliniche che tengono le orecchie di chi ascolta incollate alle cuffie nei brani Anomalie e nel singolo Edge of Teeth, che con le sue atmosfere noiseggianti riesce a rendere nel migliore dei modi l’energia dei quattro musicisti. Attraverso una marcia fatta di incubi dark con Seeking, Marching e le distorsioni del singolo Molotov, giungiamo alla traccia finale Sour Candy che è quella dalla durata maggiore e, mi sento di dire, anche la migliore. Non si poteva infatti immaginare chiusura più adatta, ripescando dalla parte migliore del filone post-punk tutto e inserendovi soluzioni fresche, originali e a tratti stravolgenti.
In conclusione, i Corker non sembrano affatto essere una delle tante band uscite dal calderone post-punk/garage degli ultimi anni e questo debutto incuriosisce abbastanza da far ben sperare in un’interessante evoluzione del gruppo. Da tenere d’occhio e non lasciar scappare.