1. Brand New Soul
2. Love Slam
3. Don’t Stop
4. Racecar
5. Space Jam
6. Born 2 Run
7. Muck Motors
8. Very Aggressive (feat. Mat Kerekes)
9. Sippin’ Lysol
10. I’m Not Ready
11. Fuel for the Fire
12. Waste of Space
13. In the Tape Deck
Della nuova scena hardcore statunitense abbiamo parlato spesso, non solo per le gesta dei Turnstile, al momento di certo gli esponenti più in voga, ma anche e soprattutto per le proposte roboanti e rivoluzionarie di Zulu, Soul Glo, The Armed. Non si possono certo dimenticare gli Angel Du$t, che anzi di questa scena, di questo movimento, sono partecipi fin dagli esordi.
Più disimpegnati rispetto ai colleghi di cui sopra, con il nuovo “Brand New Soul” i cinque di Baltimora dimostrano però di continuare a voler evolversi e sorprendere. “I′ve been washed clean with the blood of rock and roll“, canta Justin Tripp nella bella title-track che apre il disco, summa di un lavoro che ruota attorno ad un progetto di incorporamento di elementi del rock mainstream in un new hardcore che vuol essere sia caciarone che raffinato, insomma aperto a tutti.
E così, con i minuti scorrono di pari passo beat punk-rock, accordi di chitarra acustica, linee di basso incalzanti, (pochi) momenti di breakdown e di growl, tutto incastonato in un’attitudine pop che però alla lunga suona davvero forzata. Non basta la prova, questa sì riuscita, del già citato Tripp, indispensabile collante tra brani che si annacquano a vicenda. Gli Angel Du$t sembrano voler troppo, finendo per lasciare una sensazione di profonda incompiutezza in molte delle tracce in scaletta, soprattutto in quelle che vorrebbero essere apripista di questo nuovo percorso: I’m Not Ready, In The Tape Deck e Racecar, su tutte, sembrano uscite più da un disco di Olivia Rodrigo che da uno dei Weezer (e forse era questo l’intento?).
Chissà, un giorno forse gli Angel Du$t scriveranno un grande disco rock, di quelli che non si scrivono da molto tempo ormai, ma ad oggi l’esperimento tentato in “Brand New Soul” è quasi macchiettistico.