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Kvelertak – Endling

2023 - Rise Records / Petroleum
hard-rock / hardcore / black metal

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Tracklist

1. Krøterveg Te Helvete
2. Fedrekult
3. Likvoke
4. Motsols
5. Døgeniktens kvad
6. Endling
7. Skoggangr
8. Paranoia 297
9. Svart September
10. Morild


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Chi l’avrebbe mai detto che i Kvelertak avrebbero ricevuto consensi così enormi? Ebbene sì! Se guardiamo a qualche anno fa, i nostri norvegesi vennero contattati nientemeno che da Lars Ulrich, che li sentì per caso in radio e disse: “Questi devono aprire il nostro tour!”. Il 2018 è stato un anno di grandi soddisfazioni per la band, che si è esibita con i Metallica negli stadi di tutto il mondo, tutti esauriti, lasciando poi il testimone ai Ghost nel 2019.

Per chi se lo stesse chiedendo, quello che propone il sestetto è puro Black and Roll, due territori musicali che sembrano agli antipodi, ma i Kvelertak fin dal loro primo album omonimo hanno trovato uno stile che riesce a trovare un compromesso tra questi due generi, partendo dall’hardcore, per poi evolversi in un sound molto hard rock degli anni ’70/’80 con “Nettesferd“, omaggiando band come AC/DC, e successivamente dedicandosi ad una sorta di incursione nei territori dei Foo Fighters nel disco uscito durante la pandemia, “Splid“, che vede la partecipazione di Troy Sanders dei Mastodon in Crack of Doom e Nate Newton dei Converge in Discord. “Endling” è il quinto e nuovo capitolo della band, in uscita proprio oggi, anticipato dal singolo Krøterveg Te Helvete, una folle fusione tra punk/hardcore, hard rock, thrash metal e folk.

Endling” rimane sulle stesse coordinate del disco precedente, aggiungendo qualcosa di adrenalinico che attinge a pieni polmoni dall’intero pantheon punk, rock e metal, prendendone solo l’essenza di entrambi i panorami. Tuttavia, si percepisce una sorta di nostalgia per il Black Metal, con i Kvelertak che sembrano richiamare atmosfere e sonorità simili a quelle degli Immortal nel brano Fedrekult, ma nei pezzi successivi si assiste a un continuo susseguirsi di riff rock da arena senza troppe contraddizioni apparenti. Si passa poi a brani come Paranoia 297, che ha un sapore glam, la svolta folk tradizionalista in Svart September e la chiusura con un brano rock/thrash, Morild.

Sulla carta, questo “Endling” potrebbe sembrare un album che tenta di fare troppo, soprattutto considerando i generi proposti, ma non è così. Lasciate da parte i pregiudizi perché è nella natura dei Kvelertak scrivere album in questo modo, ed è l’impeto prettamente hardcore dei norvegesi a fare da collante. Con “Endling“, messo in scena da una line-up impeccabile, il black metal, che sembrava essere scomparso, è tornato, ma con suggestioni diverse e più mature.

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