Dio, come amo questa musica! Una musica che fa sognare…
Audrey Horne
Analizzare l’accoppiata Badalamenti/Lynch è come salire su una montagna russa, perché questi due hanno combinato non poche, ma molte cose, non solo a livello cinematografico ma anche musicale. Le loro opere sfiorano i confini della comprensione umana, e forse li superano, creato luoghi dove lo sconcerto e la tensione si fondono improvvisamente con una poetica agrodolce di sensazioni indefinite e indecifrabili. Alla fine, una fusione instancabile di elementi comunica con lo spettatore/ascoltatore in questa e nell’altra realtà, caratterizzando i lavori che hanno creato insieme. Si parte da “Velluto Blu” e “Cuore Selvaggio“, ma si va avanti negli anni, fino al 1997 con “Strade Perdute“. Quest’ultimo non è un lavoro solista di Badalamenti, ma il fatto che ospiti artisti del calibro di David Bowie, Trent Reznor e i Nine inch Nails, Lou Reed, Marylin Manson (che compare anche nel film), The Smashing Pumpkins e i Rammstein, ci fa capire subito che la parola che li accomuna è “follia”. Una piccola nota: tutti i brani sono stati rieditati dagli artisti stessi per adattarli meglio al film.
Ora, però, è il momento di parlare della sua colonna sonora più rappresentativa, come afferma lo stesso Badalamenti: “È come il mio secondo matrimonio”. La colonna sonora che ha rivoluzionato il modo di fare musica nell’ambiente cinematografico e televisivo, grazie alla simbiotica collaborazione con David Lynch. Quest’ultimo voleva che ogni singola nota rappresentasse un movimento, uno sguardo, una visione di un protagonista, o qualsiasi momento che potesse amplificare ancora di più il mistero che si cela dietro la cittadina fittizia di “Twin Peaks” e i suoi personaggi. Come racconta David Lynch:
Volevo qualcosa in chiave minore, oscuro e minaccioso, ma anche qualcosa di piacevole, che fa male in anticipo, costruito in modo tale da lacerarti le budella e ma che poi va via lentamente.
La peculiarità di “Twin Peaks” risiede nei distacchi stilistici e nella commistione e fusione tra vari generi. Tanto che il regista stesso è autore dei testi di tre brani cantati dalla voce angelica di Julee Cruise in Falling, Into The Night e The Nightingale. Badalamenti, d’altro canto, spazia dal Jazz all’elettronica, dalla musica d’ambiente al Dream Pop, ma non solo: c’è anche musica western e noir music. Uno degli apici è proprio il brano Falling, che nella settimana del 30 giugno 1990 raggiunse l’undicesima posizione nella classifica Billboard Alternative Songs, e ne fu prodotto persino un videoclip. Il tema della sigla è stato campionato in Build a Fire dei The KLF, Moment of Tranquility degli Apoptygma Berzerk, Twin Peaks Theme Fallin dei Minimalistix e nella versione live di Heartbeats dei The Knife.
La colonna sonora è ricca di campionamenti. Ad esempio, il singolo Go di Moby contiene elementi dei Tones on Tail e di Love’s Gonna Get You di Jocelyn Brown, oltre a un campione della base iniziale di Laura Palmer’s Theme. Il brano di Moby è stato, a sua volta, remixato numerose volte: una delle versioni più note, Go (Woodtick Mix), fa riferimento al fatto che Cooper nell’episodio “L’ultima Cena” è stato colpito da uno dei tre proiettili sparati, perché ha dovuto alzare il giubbotto antiproiettile per allontanare una zecca. Nella seconda stagione sono presenti anche due tracce nascoste in negativo: Abstract Mood e Credit Boogie. Quest’ultima è la canzone che viene suonata da Gersten, una delle sorelle minori di Donna, interpretata da Alicia Witt, alla fine dell’episodio “Che il Gigante sia con te”. La particolarità di I’m Hurt Bad è che è contenuta nell’album della seconda stagione e si può sentire già nell’episodio pilota, quando Bobby la dedica alle cameriere Norma e Heidi. Blue Frank comparirà invece due anni più tardi, solo nel film “Fuoco Cammina Con Me”, nella scena in cui Laura Palmer incontra casualmente Ronette Pulaski dopo alcuni mesi, all’interno del locale al confine fra Canada e Stati Uniti dove si era recata per trascorrere una serata all’insegna di sesso e droga.
Nella composizione, non possiamo non citare un altro pezzo cardine: Audrey’s Dance, una grandiosa composizione Jazz da “lounge bar” con una distintiva linea di basso, schiocchi di dita ritmici, e batteria suonata con le spazzole. Questa composizione condivide elementi stilistici e melodici con altri brani della colonna sonora di “Twin Peaks“. Nonostante il titolo, la canzone accompagna in sottofondo anche altri personaggi, non solo Audrey.
Angelo Badalamenti e il suo collega David Lynch hanno creato un universo che bilancia in modo magistrale atmosfere e melodie che toccano l’inconscio e la realtà dei sogni. Un lavoro mastodontico che racconta una storia altrettanto imponente, misurata non solo in puntate ma anche in durata. A pochi mesi dalla sua scomparsa, l’11 dicembre 2022, ricordiamolo con una delle colonne sonore più celebri. Per chi non ha mai visto la serie, può tranquillamente ascoltare questa musica onirica senza dover seguire riferimenti specifici. In “Twin Peaks” vengono raccontate anche le cose impossibili, e con la sua colonna sonora questa magia arriva ancora più lontano.