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BRUCE BRUBAKER: a novembre il nuovo album “Eno Piano”

Photo: Devin Doyle

Come Brian Eno ha detto “Lo studio è uno strumento musicale“, Bruce Brubaker ora dice “Uno strumento musicale può essere uno studio“.

Può un singolo strumento trasmettere la musica ambient originariamente realizzata con tecniche di studio e tape loop? Il prossimo 10 novembre 2023 InFiné pubblicherà il 12° album in studio di Bruce Brubaker, “Eno Piano“, che include una selezione dell’iconica musica ambient di Brian Eno, tra cui “Music for Airports“. Eno Piano fa da pendant all’acclamato album “Glass Piano” (2015) di Bruce Brubaker – anche le copertine dei due album sono compagne.

Artwork: Devin Doyle

La musica di Brian Eno è una parte significativa del minimalismo musicale basato sulla ripetizione praticato da Philip Glass, Terry Riley e altri nel XX secolo. Nel 1971, Philip Glass si esibì al Royal College of Art di Londra. Tra il pubblico c’erano due ventitreenni: David Bowie e Brian Eno. La musica di Glass ebbe un’influenza formativa su Eno. In seguito, Philip Glass scrisse tre sinfonie basate sui tre album della Trilogia di Berlino di Eno e Bowie. “Eno Piano” riconosce un profondo legame artistico con questo approccio.

Il disco è anticipato dal singolo Music For Airports, 2/1, che potete ascoltare di seguito in anteprima. Ulteriori brani saranno pubblicati all’inizio del 2024.

L’intreccio tra musica e tecnologia e la collaborazione personale che sono stati vitali per la realizzazione di “Eno Piano” rispecchiano la collaborazione e la creazione di comunità musicali che Brian Eno ha portato avanti per tutta la vita. Questi brani sono la musica di Eno, con il contributo significativo di Rhett Davies, Robert Wyatt, Dieter Moebius, HansJoachim Rodelius, Harold Budd, Jon Hopkins e Leo Abrahams. “Eno Piano” è una rivisitazione, una “risonorizzazione” di questa iconica arte musicale.

Eno Piano” è iniziato, nel 2017, con la domanda: “Con tutte quelle note sostenute nella musica – “Music for Airports” di Brian Eno può essere suonato su un pianoforte?”. Brubaker ha sentito il pianista jazz Evan Allen sperimentare con un EBow all’interno di un pianoforte (un EBow è un dispositivo elettromagnetico utilizzato per creare note lunghe facendo vibrare una corda di una chitarra elettrica). Poi Bruce incontrò Florent Colautti, un inventore francese che stava sviluppando dispositivi elettromagnetici sospesi sulle corde di un pianoforte per ottenere lunghi toni musicali.

Le trascrizioni iniziali per pianoforte di “Music for Airports” di Eno sono state realizzate nel 2019, ma (a causa della pandemia globale) la registrazione è stata posticipata al 2022, dando all’artista il tempo di ampliare il repertorio includendo diversi pezzi più brevi di Eno (tra cui The Chill Air e By This River) e dando a Colautti il tempo di perfezionare gli archi per pianoforte. Il fondatore di InFiné Alexandre Cazac e il produttore/ingegnere Martin Antiphon hanno dato un contributo importante alla produzione e alla postproduzione di “Eno Piano“, utilizzando le più recenti tecnologie di spazializzazione dell’IRCAM. In “Eno Piano” l’archetipo del pianoforte non è più vincolato dallo spazio o dal tempo.

L’album rappresenta un salto in un nuovo genere di musica post-ambient e post-pianoforte. Qui la tecnologia del suono aumenta la sensibilità artistica e la presenza dell’ascoltatore nel momento. Uno strumento viene reimmaginato, rimodellato. I confini abituali del tempo e del suono si allentano permettendo la formazione di una nuova bellezza del XXI secolo.

Spiega Bruce Brubaker:

Nelle sessioni di registrazione ho suonato un pianoforte Steinway. Ma, grazie all’uso di archi elettromagnetici e di altri modi per far vibrare il pianoforte, ho voluto creare un nuovo strumento, un ‘Eno piano

Descrivendo “Eno Piano“, Alexandre Cazac dice: “

È come il deserto, tutto sembra completamente immobile, ma in realtà le dune sono in movimento mosse dal vento. È lo stesso con la magia di Eno, tutto sembra semplice e facile ma non lo è affatto. Credo che, utilizzando nuovi strumenti di registrazione e produzione, abbiamo fatto un primo passo verso l’era post-ambient nel modo personale di Bruc”.

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