1. Ten Billion People
2. Moving On
3. Loved Ones
4. Peace Or Quiet
5. All Mountains
6. The Fight
7. It's Never Going To Stop
Abbiamo tutti un po’ creduto che “End” potesse essere il disco del congedo degli Explosions In The Sky, d’altronde il titolo si presta a speculazioni di ogni sorta e la band stessa nel presentarlo non si è risparmiata una certa maliziosa ambiguità. Una volta svelate le carte in tavola e l’allarme è rientrato, si è capito invece che “End” è solo l’inizio di un nuovo capitolo per il combo texano, per altro già al lavoro su di un nuovo progetto, la colonna sonora di una serie TV, al momento top secret.
Proprio quello delle colonne sonore, lo sappiamo, è un universo caro e congeniale agli Explosions In The Sky, che negli anni hanno dimostrato di trovarvisi alla perfezione. Anche “End“, in fondo, è una colonna sonora, anche se certamente in senso più ampio: il settimo album in studio della band texana non accompagna un prodotto cinematografico, ma riflette sul concetto di fine, sia esso inteso come fine di un’esistenza, di un rapporto, di un’avventura.
Puntellato di elettronica, “End” riprende quanto introdotto nel precedente “The Wilderness” – sono passati ben 7 anni e oggi suona un po’ incompiuto – e lo riorganizza in una confezione più canonica per i dettami del post-rock che gli stessi Explosions In The Sky hanno contribuito a definire e cristallizzare. Se è vero che, ad eccezione di Peace or Quiet, manca quasi del tutto quell’alternarsi di quiete e fragore che ha fatto degli album dei texani delle pietre miliari del genere, “End” fluttua in un magistrale equilibrio emotivo: più che un giro in montagne russe, insomma, è una bella traversata tra i rivoli di un’emotività che può assumere forme e consistenze diverse a seconda dei brani, ma che rimane sempre in un solco ben definito di colori sfumati ma che sanno essereal tempo stesso luminosi.
Non c’è urgenza, e non è quello che va ricercato in una band sul pezzo da quasi 25 anni, e non c’è nemmeno quella continua ricerca dell’imprevedibilità che spesso nel post-rock finisce per essere il suo esatto contrario: questi 7 brani strumentali dallo sviluppo lento ma dinamico riescono però a regalare piccole sorprese ascolto dopo ascolto. A volte sembra di assistere al lento spegnersi di una candela (The Fight), altre volte ad un temporale senza fine (All Mountains), altre ancora si ha l’impressione di sfogliare un album di fotografie che non si pensava di trovare più (Loved Ones).
Può sembrare che tutto questo sia il copione perfetto di un disco degli Explosions In The Sky, ma è proprio questo il suo punto di forza. Non cercate scossoni in “End“, perché in fondo i finali nella vita vera non sono quasi mai costellati di colpi di scena. Potreste trovarvi fra le mani uno di quei dischi per sentirvi in pace anche nei momenti più difficili.