1. Natural Disaster
2. Echoes
3. The Grey
4. Legion
5. Tender
6. War of Being
7. Sirens
8. Burden
9. Sacrifice
Il djent di seconda ondata non è mai stato preso troppo sul serio dai musicisti della vecchia guardia, e si potrebbe discutere a lungo su quanto questa “moda” negli ultimi anni sia stata più un fenomeno legato alla competizione nella sapienza chitarristica e/o alla ricerca dello stile e dell’abbigliamento più particolare o casual possibile piuttosto che alla musica vera e propria. I giovani direbbero: “è il solito genere meme”, come è accaduto all’inizio con la vaporwave, un fenomeno di internet che poi ha acquisito una valenza molto più seria nel mondo della musica e dello spettacolo. La stessa cosa sta accadendo con il djent. Ahimè! Tuttavia, analizzando i fatti, bisogna ammettere che è anche uno dei generi di metal moderno più ascoltati in tutto il mondo e sta gradualmente diffondendosi sempre di più, apportando nuove influenze e risorse ad altri generi musicali che si stavano impoverendo col passare del tempo.
Uno dei gruppi che più sta contribuendo a questo fenomeno sono i TesseracT, che hanno sempre evitato l’ostentazione che molti gruppi emergenti sembravano abbracciare, optando invece per un approccio molto più serio e una visione più ampia di quanto potrebbe apparire dall’esterno. Sebbene abbiano radici nella scuola dei Meshuggah, ci sono elementi nel loro sound che lo rendono più onirico, come le incursioni ambient e le voci che si fondono con i suoni. Questo è diventato un marchio distintivo della band londinese, che la pone tra i gruppi più influenti della scena senza nulla da invidiare agli altri. Dopo cinque anni dal loro precedente lavoro, “Sonder” (un album eccellente ma forse troppo breve), arriva “War of Being“, un concept album che racconta la storia di “Ex” ed “El”, due personaggi alle prese con un nemico chiamato “Fear” nella terra immaginaria di “Strangeland”. Inoltre, la band ha persino sviluppato un videogioco correlato, che è disponibile sul loro sito web.
“War of Being” si apre con la traccia iniziale Natural Disaster, che dalle atmosfere iniziali introduce immediatamente l’ascoltatore in uno scenario di guerra, distruzione e desolazione, supportato da poliritmie che trasportano l’ascoltatore in brani come Echoes e The Grey. Daniel Tompkins si rivela ancora una volta un eccellente cantante, capace di gestire con abilità gli intensi climax creati dalle chitarre dall’atmosfera cinematografica. È indiscutibilmente il protagonista di questa opera. Vi sono anche momenti più riflessivi e dalle sonorità più delicate, come in Tender e Sirens, mentre nella conclusiva Sacrifice il concetto rimane lo stesso, con l’obiettivo di condensare in 9 minuti l’essenza di “War of Being“, regalando un finale evocativo, potente e scenografico.
I TesseracT sfatano ancora una volta gli stereotipi e con “War of Being” uniscono la musica e, in qualche modo, il cinema per dare vita ad uno dei lavori più maturi ed eclatanti della band. Non è un album facile, richiede un impegno da parte dell’ascoltatore, ma è un’esperienza che merita di essere vissuta. Prendere o lasciare.