Quando si cerca di coniugare la follia con l’eleganza ci viene da pensare subito che siano due cose diametralmente opposte, e che solo la forzatura più artificiosa possa congiungerle creando qualcosa di veramente non percepibile. Non è mai stato il caso dei The Dillinger Escape Plan, una delle band più scatenate del rock che si è avvicinata al grande pubblico proprio per questa prerogativa, sconvolgendo i parametri della musica e ricostruire il tutto in un modo tutto loro.
Infatti, a tre anni di distanza da “Miss Machine“, secondo lavoro in studio e album della conferma a grandi livelli, arriva uno dei lavori più rappresentativi del gruppo, “Ire Works“, in cui la band replica la stessa ricetta ma questa volta in una maniera forse più accademica, non tanto per il comparto strumentale ma quello vocale. Il noto cantante Greg Puciato, in questo lavoro, verrà rivalutato tantissimo come top vocalist del genere rock estremo, riuscendo ad essere cangiante in ogni stile che il sound propone. “Ire Works” deve il suo successo non soltanto per essere un disco della Relapse Records, ma perché è stato ad allora il disco più venduto del genere mathcore, arrivando a 11.000 copie vendute nella prima settimana, oltre ad aver avvicinato un pubblico più mainstream ma soprattutto alla critica positiva. In più troviamo la partecipazione di Dimitri Minakakis (ex-cantante della band) in Fix Your Face e Brent Hinds dei Mastodon in Horse Hunter.
Un disco imprevedibile, che fa toccata e fuga su tanti panorami, passando dal metal, al rock, alla psichedelia, il grindcore ed addirittura il jazz, mettendo a dura prova l’elasticità mentale dell’ascoltatore. I ritmi sbilenchi di Milk Lizard, la pattoniana Black Bubblegum o la jazzata Mouth of Ghost sono dei veri portabandiera del gruppo che negli anni hanno raccolto tutta l’attenzione della stampa, portando il disco alla posizione 142 della Billboard 200. “Ire Works” sa essere affascinante anche nelle tematiche: infatti, oltre alla fantascienza e al futurismo, questo lavoro scava anche nella psicologia umana, andando a prendere riferimenti della Tassonomia di Bloom, uno studio che cerca di formalizzare le fasi dell’acquisizione e della familiarizzazione sulla psicologia dell’educazione e dell’apprendimento. Un esempio a tal riguardo possono essere i brani When Acting As a Particle e When Acting As a Wave.
“Ire Works” è l’inizio del punto più alto della band, non solo perché i The Dillinger Escape Plan saranno partecipi dei grandi festival, ma addirittura appariranno nel famoso Late Show di Conan O’Brien, portando una performance demenziale che ha lasciato sbigottito il pubblico pagante per la distruzione di un amplificatore da parte del chitarrista Ben Weinman e “l’accanimento” del vocalist cantando in mezzo al pubblico seduto, per poi salire sul tavolo del conduttore televisivo a fine performance.
Da qui in poi la stampa li nominerà come il gruppo più estremo a livello live, e i The Dillinger Escape Plan faranno ottimi dischi per poi dichiarare la morte del progetto nel 2017. Un disco folle ma elegante allo stesso tempo.