Per il 30° anniversario di “In Utero” dei Nirvana, è stata rilasciata una nuova versione Deluxe lo scorso 28 ottobre. Viaggio musicale nell’anima dannata dei suoi creatori e che si espande nella misteriosa profondità della coscienza collettiva, dopo trent’anni dalla sua pubblicazione riprende vita con un nuovo aspetto e numerosi inediti.
Capolavoro imbevuto di emozioni grezze e intense, la musica e i testi che Kurt Cobain ci ha scaraventato addosso trent’anni fa, grazie a questa nuova versione amplificata catturano nuovamente la complessità dell’esperienza umana facendola rivivere oggi, come allora.
Stati d’animo come la rabbia, tristezza, senso di inadeguatezza verso ogni forma di sistema chiuso, il tutto sigillato dentro tredici tracce che potrebbero essere scritte tra cento anni e risultare ancora attuali. Tornano a rivivere con una release Limited Edition ricca di inediti e tracce mai pubblicate. Confermando di essere ancora oggi un testamento musicale unico, e che ha sancito purtroppo la fine di una delle Band più brevi e importanti della storia del Rock.
Terzo ed ultimo album del trio di Seattle, ne risulta un viaggio nel caos confusionale che scava nella spasmodica ricerca di un significato nella sofferenza di una società che colpisce tutte le anime sensibili e dannate. Il risultato ne è una dichiarazione devastante della potenza della musica nel dar voce alle inconsapevoli profondità degli inascoltati.
La nuova ristampa di “In Utero” è stata rilasciata a ottobre 2023 con diverse novità e in vari formati.
Le pubblicazioni includono un cofanetto Super Deluxe di 8 LP in Edizione Limitata, 2 CD Deluxe e un’edizione Digital Super Deluxe. Un cofanetto Super Deluxe di 5 CD, una versione in vinile (1 LP + 10″).
Nelle tre versioni della Super Deluxe Edition sono presenti 72 brani di cui 53 inediti nel quale compaiono dei materiali inediti come i due concerti completi registrati durante il tour di In Utero: Live In Los Angeles (1993) e Live In Seattle (1994), l’ultima esibizione della band. Sei brani sempre in concerto, a Roma, Springfield e New York.
Nei due cofanetti Super Deluxe Edition ci sono un libro di 48 pagine con foto inedite, una front-cover con un pannello in acrilico che raffigura l’angelo dell’album, una fanzine e una litografia del poster del concerto di Los Angeles dell’artista hot rod Coop. Denominato “Artista insensibile” Il suo lavoro consiste principalmente in pornografia soft degli anni ’50 in stile Bettie Page. Una replica del cartonato promozionale del 1993, due matrici di biglietti di Los Angeles e Seattle, un All-Access tour pass plastificato e quattro diversi pass per il backstage del tour: Press, Photo, After Show, Local Crew e tre volantini dei concerti.
“In Utero” non è particolarmente più crudo o più emotivo degli altri dischi. I coglioni mi girano ancora per gli stessi motivi di qualche anno fa. C’è gente che fa del male ad altra gente senza motivo, ed io voglio massacrarla. Questo è il succo
Kurt Cobain – nel 1993 – spiegando la preparazione del seguito di Nevermind
“In Utero” non è solo un album estraniante, è anche un monumento alla sincerità e all’onestà artistica dei suoi creatori, consapevoli delle conseguenze che da lì a breve sarebbero nate. La sua influenza sulla cultura musicale e la sua rilevanza formativa rimangono evidenti anche dopo decenni. È un’opera che continua a fare male a chiunque la ascolti sia come conoscitore della band, sia da chi sia avvicina alle note e alla voce di Kurt Cobain, coadiuvato da Krist Novoselic al basso e Dave Grohl alla batteria.
Pubblicato nel 1993 – in origine avrebbe dovuto chiamarsi “I Hate Myself and I Want to Die” – è una pietra miliare che ancora oggi risulta uno degli LP che ha lasciato, appunto, un’impronta indelebile nella memoria degli “emarginati senza contradditorio”. Rappresentando la fine della carriera della band e un momento fondamentale nel panorama del Grunge, un genere musicale che loro ne hanno ridimensionato i confini e dentro i quali si è identificata un’intera generazione.
Nirvana significa liberazione dal dolore, dalla sofferenza e dal mondo esterno e questo si avvicina al mio concetto di punk
Kurt Cobain
Pubblicato due anni dopo il loro straordinario successo con “Nevermind,” album che li aveva catapultati alla fama mondiale e rendendo il loro genere un fenomeno globale, “In Utero” segna un ritorno ai suoni più grezzi e viscerali della band, contrapponendosi alle produzioni più pulite e commerciali del suo predecessore.
Il Long-Play si apre con Serve the Servants, una canzone che trasmette l’irrequietezza di Cobain attraverso riff di chitarra distorti sporchi, mischiato a un ritmo volutamente sporco. Questo è solo la prima porta dentro le emozioni intense che si troveranno nel corso dell’album.
Uno degli aspetti che più risaltano ascoltando l’album è l’uso creativo della dinamica. Brani come Scentless Apprentice e Milk It combinano momenti di calma quasi sinistra con esplosioni di suono assordante, creando un’atmosfera di disagio che richiama l’aspetto più oscuro della psiche umana, la stessa che la chitarra di Cobain urla in modo disperato, trasmettendo una profonda angoscia. Un orlo silenzioso e non capito. Avvallato dal fatto che all’interno del progetto ci siano canzoni come Dumb e Pennyroyal Tea, che mostrano il lato più melodico della band, l’intera linea conduttrice è guidata dalle struggenti melodie vocali e da una chitarra acustica, aggiungendo una dimensione di vulnerabilità trascurata nel disco.
Infatti “In Utero” ha anche il suo spazio per l’ironia e l’umorismo, come dimostra Rape Me. Il titolo provocatorio sfida l’ascoltatore a guardare oltre la superficie e a considerare temi come il controllo e la sottomissione: ricorrenti nei testi dell’album. L’opera si conclude con All Apologies, una canzone che sembra essere una sorta di resa dei conti emotiva da parte di Cobain. È una traccia che chiude il disco in maniera commovente, quasi profetica. Questa canzone è un inno all’accettazione e alla ricerca di redenzione. Ammesso che la stesse cercando!
Tutti i testi sono dopo la sua morte interpretabili come un urlo silenzioso di Kurt Cobain, poeta tormentato, le cui parole catturano le lotte interiori, le contraddizioni e la disperazione della sua psiche in modo crudo e onesto. Suggerendo il conflitto tra il successo e la perdita dell’innocenza giovanile (vedi il remake di The Man Who Sold the World di David Bowie).
Da non sottovalutare inoltre sono le parole indelebili di Scentless Apprentice, la quale trae ispirazione dal romanzo “Il profumo” di Patrick Süskind e affronta la perdita di identità e di coscienza del suo frontman. Cobain permea tutto usando immagini oscure e criptiche per esprimere i sentimenti di isolamento e desiderio soffocato. Ogni canzone offre uno sguardo profondo nell’anima e delle sue lotte personali.
L’album ha avuto un impatto continuativo sulla cultura musicale giovanile di quegli anni, confermando la posizione dei Nirvana come una delle band più influenti degli anni ’90, e che ha alimentato il fuoco del movimento dentro il quale ha dimensionato i suoi cardini invalicabili. Ha ridefinito inoltre le regole del successo e dimostrando che un suono grezzo e sincero poteva ancora raggiungere il grande pubblico di allora, e di oggi.
L’immagine di copertina, un feto in un utero, è stata al centro di molte polemiche e ha nutrito ulteriormente la reputazione della band come pubblicitari provocatori, sottovalutando il significato dietro il quale si cela un elemento di ribellione e sfida alla narrazione dell’album, facendo sì che “In Utero” fosse discusso non solo per la sua musica, ma anche per la sua iconografia.
La tragica morte di Kurt nel 1994 ha reso il tutto ancora più emblematico, eliminando ogni dubbio sul messaggio reale e trasformando l’album in un’icona musicale eterna. Questa perdita prematura ha rafforzato la mitologia intorno ai Nirvana e al Grunge in generale, rendendo “In Utero“, il capitolo di una storia tumultuosa, affascinante e dannata. Per l’eternità.
I Nirvana registrarono l’album con Steve Albini (guru dell’hardcore. Dai Big Black agli Shellac, dalle produzioni dei Pixies fino a quelle di PJ Harvey) in soli sei giorni nel febbraio 1993 al Pachyderm Studio di Cannon Falls, Minnesota.
CD 1
Original Album Remastered
1. Serve The Servants
2. Scentless Apprentice
3. Heart-Shaped Box
4. Rape Me
5. Frances Farmer Will Have Her Revenge On Seattle
6. Dumb
7. Very Ape
8. Milk It
9. Pennyroyal Tea
10. Radio Friendly Unit Shifter
11. tourette’s
12. All Apologies
BONUS TRACKS & B-SIDES
Remastered
13. Gallons Of Rubbing Alcohol Flow Through The Strip
14. Marigold
15. Sappy
16. Moist Vagina
17. I Hate Myself And Want To Die
CD 2 – 3
LIVE IN LOS ANGELES
Great Western Forum – December 30, 1993
CD 2
1. Radio Friendly Unit Shifter
2. Drain You
3. Breed
4. Serve The Servants
5. Come As You Are
6. Smells Like Teen Spirit
7. Sliver
8. Dumb
9. In Bloom
10. About A Girl
11. Lithium
12. Pennyroyal Tea
CD 3
1. School
2. Polly
3. Frances Farmer Will Have Her Revenge On Seattle
4. Rape Me
5. Territorial Pissings
6. Jesus Doesn’t Want Me For A Sunbeam
7. The Man Who Sold The World
8. All Apologies
9. On A Plain
10. Heart-Shaped Box
11. Blew
12. Feedback Jam
CD 4 – 5
LIVE IN SEATTLE
Seattle Center Arena – January 7, 1994
CD 4
1. Radio Friendly Unit Shifter
2. Drain You
3. Breed
4. Serve The Servants
5. Come As You Are
6. Smells Like Teen Spirit
7. Sliver
8. Dumb
9. In Bloom
10. About A Girl
11. Lithium
12. Pennyroyal Tea
CD 5
1. School
2. Polly
3. Frances Farmer Will Haver Her Revenge On Seattle
4. Milk It
5. Rape Me
6. Territorial Pissings
7. Jesus Doesn’t Want Me For A Sunbeam
8. The Man Who Sold The World
9. All Apologies
10. On A Plain
11. Scentless Apprentice
12. Heart-Shaped Box
13. Blew
BONUS LIVE 1993/1994
14. Serve The Servants (Live in Rome)
15. Scentless Apprentice (Live in Rome)
16. Heart-Shaped Box (Live in Rome)
17. Very Ape (Live in Rome)
18. Milk It (Live in Springfield)
19. tourette’s (Live in New York)