1. Cathedral
2. White Rabbit
3. Passage
4. Imminent
5. Red Planet
6. The Lamentations of Jeremiah
7. Mitosis
8. Blackleg
9. Scarper
10. Last Transmission
Il 17 di novembre è stato rilasciato l’album di debutto solista “Songs of Silence” di Vince Clarke su Mute Records. Genio del synth-pop, Vince è stato il fondatore, nonché il primo leader e il primo autore dei Depeche Mode, per poi lasciare la band e fondare gli Yazoo e gli Erasure.
Vince Clarke è una figura iconica nella storia della musica britannica, la cui carriera straordinaria ha attraversato decenni e ha contribuito a definire il panorama musicale contemporaneo. Nato il 3 luglio 1960 a South Woodford, Londra, Clarke ha dimostrato fin da giovane un interesse e un talento straordinaro, peculiarità che da lì a breve avrebbe plasmato la sua vita e lasciato un’impronta di lunga durata nell’industria musicale.
Come suggerisce il titolo dell’album, “Songs of Silence” è un lavoro strumentale senza testi, ed è estremamente evocativo e onirico, a tratti mistico. A differenza di qualsiasi cosa abbiate mai sentito produrre da lui come precursore dell’elettropop, dimenticatela, “Songs of Silence” ha una bellezza ambientale contemplativa devastante. Motivo per il quale date le sue caratteristiche uniche, lo collocano in una categoria indefinita, nuova.
Vince Clarke di fatto è un artista che nasce e cresce dentro le viscerali metamorfosi del pop, cosa che viene completamente annientata in “Songs of Silence” perché il filo conduttore del lavoro è strettamente legato a sonorità ambient music e drone. Per tutte le dieci tracce dell’album infatti non ci sono drastici cambi di tonalità ma mantiene un viaggio tecnicamente lineare e mai scontato.
Per la creazione del disco si è posto fondamentalmente due regole: la prima che i suoni da lui generati e da inserire nell’album fossero esclusivamente creati con il sintetizzatore modulare Eurorack (introdotto sul mercato a metà degli anni ’90); la seconda che ogni traccia fosse basata su una singola nota, cercando di mantenere un’unica chiave di lettura per tutta l’opera per poi manipolare il tutto attraverso software di produzione musicale (Logic Pro) e lanciare un prodotto davvero unico e con una narrazione sia primordiale che futurista. Fluttua per tutta la durata del disco (circa quaranta minuti) un senso di lontananza cosmica generata dalla sintesi basilare e che viene sporadicamente interrotto da interventi disorientanti, generati volontariamente per sottolineare la presenza umana nel suono etereo dell’Eurorack.
Registrato nel suo studio di casa a New York e arricchito da fotografie e artwork dal pluripremiato fotoreporter Eugene Richards, il lavoro sull’album è iniziato durante la pandemia, cosa che gli ha permesso di comprendere in pieno tutte le infinite possibilità di generazione sonora. Ma non solo, al suo interno ci sono anche campioni criptati di una radio trasmissione di un pilota di caccia, i contributi operistici di Caroline Joy, il violoncello del compositore Reed Hays in “The Lamentations of Jeremiah”. Sporadici sono gli inserimenti di pattern di sequenziatori alienanti, accelerazioni graduali, rivisitazioni tipicamente timbrate Moog e crescenti effusioni di chitarre elaborate.
La sua ascesa nel cosmo mondiale della musica inizia negli anni ’80 quando, insieme a Martin Gore, Andrew Fletcher e David Gahan, forma i Depeche Mode. Questa band, che sarebbe diventata una delle più influenti nella storia della musica elettronica, ha segnato l’inizio della sua controversa carriera di successo. Anche se la sua permanenza nei Depeche Mode è stata breve, ha lasciato un’impronta indelebile contribuendo significativamente al primo album del gruppo, “Speak & Spell“. Clarke è stato il principale compositore di molti dei brani di quell’album, tra cui il popolare Just Can’t Get Enough. La sua decisione di lasciare la band dopo l’album iniziale non ha indebolito la sua influenza, poiché il suo impatto musicale continuò a crescere attraverso altre collaborazioni e progetti.
Dopo aver lasciato i Depeche Mode infatti, Clarke ha formato i Yazoo insieme alla cantante Alison Moyet. Il duo ha prodotto una serie di brani di successo, tra cui “Don’t Go” e “Only You“. La voce potente di Moyet e la genialità compositiva di Clarke hanno creato un sound distintivo che ha catturato l’attenzione del pubblico e dei critici. Tuttavia, anche questa partnership si concluse rapidamente, ma il contributo di Clarke alla scena musicale elettronica era destinato a continuare. Nel 1983, creò un progetto chiamato The Assembly, in collaborazione con vari cantanti. Il singolo Never Never, interpretato da Feargal Sharkey, ottenne un buon successo, confermando la versatilità di Clarke nella produzione di musica elettronica pop. Anche se The Assembly fu un progetto breve, dimostrò la continua innovazione e creatività di Clarke.
Il passo successivo nella sua carriera fu la formazione degli Erasure nel 1985, insieme al cantante Andy Bell. Questa partnership si rivelò una delle più durature e di successo nella carriera di Clarke. Gli Erasure raggiunsero la fama mondiale con una serie di hit pop e dance, tra cui Sometimes, A Little Respect, e Chains of Love. La combinazione delle melodie orecchiabili di Clarke e della voce distintiva di Bell creò un marchio unico per la band. La loro musica, spesso caratterizzata da testi melodici e da arrangiamenti elettronici innovativi, li consolidò come uno dei gruppi più riconoscibili e amati degli anni ’80 e ’90.
La lunga carriera di Vince Clarke è caratterizzata non solo dal suo impatto sulla musica, ma anche dalla sua capacità di evolversi con il tempo. E il suo album di debutto solista ne è la prova lampante. Ha abbracciato nuove tecnologie, sonorità, ritmiche e stili musicali, mantenendo sempre una firma distintiva che lo rende riconoscibile anche in mezzo a un panorama musicale in continua evoluzione ma saturo. La sua dedizione alla sua arte e la sua capacità di reinventarsi continuamente hanno contribuito a mantenere così il suo status di figura leggendaria.
Motivo per il quale avere e apprezzare “Songs of Silence” permette a tutti di immergersi nel trionfo della sua massima espressione creativa, scalfendo il suo nome dentro la lista dei musicisti più rispettati, visionari e amati. E la sua musica, con questa produzione, continuerà a evocare la sua presenza nelle menti dei suoi fan in tutto il mondo.