“The Parable Of Arable Land” è un flusso puro ed è uno dei miglior esempi di libertà d’espressione in ambito musicale, le sue sfumature hanno trasceso i confini.
Non c’è una singola canzone che si possa dire “bella”, nessuna canzone che rimanga appiccicata ai timpani al primo ascolto, nessuno standard e nessuna melodia musicale, piuttosto una distruzione di questi che si ripercorre in ben ventotto tracce. Ed è questa l’incredibile grandezza di questo lavoro. Tramite la distruzione (musicale) è stata creata un’opera.
Ascoltare l’intero album è come aprire un dolce carillon, con una melodia continua che sembra si sussegua lungo tutti i brani. Un riassunto dell’alternative degli anni ’80 e ’90 per dare il benvenuto al nuovo millennio.
“Junkyard” è stata una festa troppo grande, produrne un seguito non era cosa semplice. Eppure, in così poco tempo, i Birthday Party sono stati il nido perfetto di personalità che negli anni a venire hanno segnato la storia della musica alternativa.
Recensione del disco “Iron Lung” (Czar Of Crickets, 2020) degli Heavy Harvest. A cura di Alessandro Troisi.
E’ incredibile come un gruppo così enigmatico, entrato in punta di piedi nella scena, abbia fatto un lavoro dalla mole così ingombrante e soprattutto, sparire poco dopo. Ma forse questo era il naturale epilogo: così come sono entrati, i cLOUDDEAD silenziosamente sono andati via, lasciandoci così, nelle nuvole.