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Antonio Martorano

Antonio Martorano ha scritto 49 articoli per Impattosonoro.it

“Young Loud And Snotty” dei Dead Boys: il trionfo degli impulsi più selvaggi

“Young, Loud and Snotty” sputava nichilismo e volgarità, bruciava di vizio e perdizione e imbottigliava l’ansia e la paranoia di una generazione che sfidava l’inferno.

Nausea, disgusto ed estetica punk: “Blank Generation” di Richard Hell & The Voidoids

“Blank Generation” era un bruciante manifesto di un’epoca e di una generazione disorientata alla disperata ricerca di qualcosa con cui riempire il vuoto del titolo.

“Bone Machine”, il capolavoro dark di Tom Waits

In “Bone Machine” c’era un’aria da disastro imminente, da fine di tutte le cose, e il grugnito della voce di Tom Waits evocava gli spiriti dei vecchi bluesmen per far loro suonare le trombe del giudizio universale.

I just wanted to be one of the Strokes: “Is This It” era la salvezza del rock?

Gli Strokes avevano l’arroganza, lo stile e le migliori canzoni del 2001: niente che non avessimo già ascoltato un milione di volte, ma “Is This It” pulsava di una vitalità che ridava al rock il suo destino di musica giovane e ribelle.

“My Aim Is True”: 45 anni fa l’esordio di Elvis Costello

“My Aim Is True” era cinico e insolente, ed Elvis Costello si crogiolava nell’ambizione di essere il rocker più irritante del reame.

“At San Quentin” di Johnny Cash, il paradiso dei perdenti

Rassicurante e maledetta insieme, la popular music di Johnny Cash faceva categoria a se: s’alimentava di solidarietà, rabbia, lividi, tormenti e desideri di vendetta.