Innamoratevi di questi U2. I più sinceri. I più ingenui. I più passionali. Nessun nichilismo all’epoca, solo la voglia di raccontare la vita, la morte, colpendo al cuore.
Sesso, Droga e Rock’n’Roll, insomma? No, i Negrita sono molto altro. Introspezione, amore per il viaggio, bisogno di riscatto, denuncia sociale: in fin dei conti anche lo zombie ha un’anima
“October” è un cammino tra inquietudine e smarrimento all’interno di una malinconica cornice invernale, e c’è un invisibile telaio di dolore e rabbia sopita che lega magistralmente ogni pezzo .
“Music For The Masses”, un disco per le masse, da gridare ai popoli coi megafoni, un disco quindi divulgativo, d’allarme, come le sirene di guerra, ma con temi del tutto personali e psicologici.
Nonostante le atmosfere fiabesche, a colpire è la straordinaria attualità di un’opera che si incastra perfettamente nella cruda era post-moderna: “Deserter’s Songs” è un incredibile sincretismo di epoche storiche lontane e vicende personalissime.
Gli Interpol non si limitavano a riprendere accordi e idee: reinventavano, incrociavano, sperimentavano, con un’accortezza filologica che diventava inclinazione naturale.