Il flow spigoloso, l’estrema ricercatezza dei riferimenti e la qualità così così così di registrazione e mix non rendono di sicuro tutto comprensibile di primo acchito. Un po’ il bello è anche quello, a dire il vero: non è per tutti. Nemmeno per molti, non qui almeno.
Icone sempreverdi, popstar a tutti gli effetti. Inutile soffermarsi a cercare di comprenderne i motivi. Facciamo invece una cosa, oserei dire, rivoluzionaria: parliamo di musica. Vi va?
Cercatori d’oro tanto tra i solchi impolverati di un vinile, quanto in studi milionari circondati dai meglio pagati professionisti del settore, l’eredità dei Daft Punk è ben più consistente di una manciata di motivetti memorizzabili in due secondi e ballabili di sicuro impatto
Una reputazione di villain cementata dalle proprie azioni concrete, figura iconica e misteriosa, schivo e riservato ai limiti della sociopatia. Il vuoto che ha lasciato Daniel Dumile sarà incolmabile.
Recensione del disco “Visions Of Body Being Burned” (Sub Pop, 2020) dei Clipping. A cura di Lorenzo Fabbri.
Recensione del disco “SIGN” (Warp, 2020) degli Autechre. A cura di Lorenzo Fabbri.